VIENNA – Il mondo dell’arte piange la scomparsa di Daniel Spoerri (1930-2024), una figura pionieristica che ha segnato la storia dell’arte contemporanea attraverso la sua creatività audace e innovativa. L’artista svizzero di origine romena, co-fondatore del movimento Nouveau Réalisme e creatore della Eat Art come forma di performance interattiva, è scomparso mercoledì 6 novembre all’età di 94 anni in un ospedale di Vienna, città in cui risiedeva dal 2007. La notizia è stata diffusa oggi dai media viennesi.
Dalle origini alla scena internazionale
Nato a Galați, in Romania, con il cognome paterno Feinstein, Spoerri si trasferisce in Svizzera dove intraprende un percorso artistico poliedrico. Inizia con la danza come primo ballerino all’Opera di Berna e prosegue con esperienze nella regia e nel mimo a Parigi. Ma è nella capitale francese, nella mitica Chambre n.13 dell’Hotel Carcasson, che Spoerri trova la sua vocazione artistica definitiva, dando vita ai suoi celebri “tableaux pièges” o quadri trappola.
La rivoluzione del ready-made
I tableaux pièges sono opere innovative che trasformano oggetti comuni in nature morte tridimensionali, fissate su tavole come fossero dipinti. In questa pratica, Spoerri esplora il potenziale del ready-made, proponendo una riflessione su ciò che è effimero e quotidiano. Il risultato sono composizioni in cui il banale si eleva a oggetto di contemplazione artistica, rompendo le barriere tra arte e vita reale.
Dalla scena dei Nouveaux Réalistes alla Eat Art
Spoerri si unisce al movimento dei Nouveaux Réalistes, cofirmando il manifesto di Pierre Restany insieme a figure come Yves Klein, Jean Tinguely e Arman. La sua arte, in particolare, si evolve verso il concetto di Eat Art, dove il cibo diventa mezzo e soggetto dell’opera d’arte. A Düsseldorf, nel 1968, apre il “Restaurant Spoerri”, un ristorante dove ogni cena si trasforma in un tableau piège, e successivamente fonda la Eat Art-Galerie, uno spazio dedicato all’arte commestibile.
Un trattato culinario e l’esplorazione del cibo tradizionale
La passione di Spoerri per la gastronomia si radica durante il suo soggiorno sull’isola greca di Simi, dove esplora ingredienti locali e cucina tradizionale. Ne nasce un trattato sulla polpetta, simbolo di un cibo universale che collega culture e tradizioni diverse. Questa ricerca si riflette nel suo lavoro, dove l’atto di mangiare diventa parte integrante dell’esperienza artistica.
Il Giardino di Daniel Spoerri
Nel cuore della Maremma Toscana, sulle pendici del Monte Amiata, Spoerri crea il suo capolavoro più duraturo: Il Giardino di Daniel Spoerri. Conosciuta come “Il Paradiso”, questa tenuta si trasforma in uno dei giardini d’artista più importanti al mondo, con oltre 100 opere di circa 50 artisti internazionali. Qui, Spoerri non solo espone le proprie creazioni, ma invita amici e collaboratori a lasciare un segno, realizzando una collezione collettiva che riflette il suo spirito eclettico.
Il Giardino, nato dalla profonda connessione di Spoerri con il paesaggio toscano, è un progetto di resistenza artistica e memoria collettiva. Le opere di Spoerri, posizionate accanto a quelle di artisti come Eva Aeppli, costruiscono un itinerario in cui arte e natura si fondono, facendo del parco un’autobiografia immersiva e un museo a cielo aperto. Il Giardino resterà come testamento della sua visione artistica, luogo in cui le sue idee vivranno in eterno.
Con la scomparsa di Spoerri, il mondo dell’arte perde uno dei suoi innovatori più coerenti e curiosi, un maestro capace di trovare bellezza e significato anche negli oggetti più comuni.
“Le grandi personalità che hanno segnato la storia, in questo caso la storia dell’arte, attraverso un’indomita creatività e curiosità, mai sopita nell’arco di tutta la loro lunga carriera, restano nel cuore e il loro esempio non si perde mai completamente. Vogliamo immaginarlo, con il suo piglio ironico, irriverente e profondo, a perenne angelo custode che veglierà su questo suo luogo unico al mondo, una autobiografia tridimensionale che racchiude pensieri e tante testimonianze della sua poetica. Fai buon viaggio Daniel, verso “l’infinito e oltre”, e non dimenticare mai il tuo Giardino!” – Così la Fondazione del Giardino di Daniel Spoerri Hic Terminus Haeret.