PERUGIA – La Cattedrale di Città di Castello ospita, dal 7 al 10 novembre, un’opera monumentale di Alberto Burri, il Sacco più grande mai realizzato dall’artista, quale fondale scenografico per il primo atto del dramma di Ignazio Silone “L’avventura di un povero cristiano” del 1969. Questo capolavoro è il fulcro di una serie di iniziative per celebrare gli 800 anni dalle Stimmate di San Francesco.
Un tributo a San Francesco tra spiritualità e arte contemporanea
La scelta di esporre l’opera più grande della serie dei “Sacchi” di Burri in occasione di questa ricorrenza non è casuale. La gigantesca tela di 7,4 x 9,5 metri diventa il fondale ideale per riflettere sulla “povertà regale” di San Francesco, tema che lega il Santo di Assisi e l’opera di Burri in una visione condivisa di umiltà e rigenerazione spirituale.
Burri, noto per l’uso di materiali poveri come sacchi di juta, ha creato quest’opera con tessuti cuciti e rammendati che raccontano storie di “vissuto” e rimandano alla povertà scelta come valore. Il Sacco di Burri, con il suo impianto cruciforme, richiama la spiritualità francescana, celebrando la rinuncia e la semplicità come vie di elevazione spirituale.
“L’opera, dall’evidente impianto spaziale cruciforme – spiega Bruno Corà, presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri – è esponente di rilievo tra le invenzioni pittoriche più note di Burri, quella dei ‘sacchi’, in cui strappi del tessuto ricuciti, rammendi ed altre tracce di ‘vissuto’ e riuso di quel materiale, lo hanno reso emblematico di una ‘povertà’ riscattata dalla qualificazione della forma e dagli equilibri spaziali ricavati in essa dall’artista, fino all’esito di assurgere a opere d’arte. Una indimostrabile ma riaffiorante relazione sembra potersi scorgere tra la ‘povertà’ abbracciata da Francesco, quale virtù ‘regale’ per una vita di rinuncia e di edificazione spirituale che lo ha avviato alla santità e altre manifestazioni di pauperitas che nella storia della cultura e nell’arte italiana sono emerse nel corso del tempo, quasi segno di una ‘condizione originale non subita, ma eticamente assunta’”.
Conferenza “Francesco e Burri. Una povertà regale”
L’esposizione di questa imponente opera di Burri, nell’abside della Basilica Cattedrale di Città di Castello, sarà accompagnata da importanti momenti di riflessione e approfondimento. Il 9 novembre, alle ore 11, si terrà la conferenza dal titolo Francesco e Burri. Una povertà regale, durante la quale si esploreranno i significati più profondi della povertà e della spiritualità francescana. All’evento interverranno:
• Mons. Luciano Paolucci Bedini, Vescovo di Città di Castello
• Mons. Nazzareno Marconi, Presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana
• Bruno Corà, Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri
• Maestro Stefano Ragni, critico musicale
• Fra Giuseppe Magrino, compositore e maestro emerito della Cappella Musicale di Assisi
Questa conferenza offrirà alcuni spunti di riflessione su come il tema della povertà sia stato interpretato tanto nella vita di San Francesco quanto nell’arte di Burri, due figure apparentemente lontane nel tempo, ma unite da un profondo spirito di umanità.
Concerto “Le Stimmate” e il dialogo interiore di San Francesco
Il giorno successivo, domenica 10 novembre alle ore 17, la Cattedrale ospiterà il concerto Le Stimmate, oratorio per soli, coro e orchestra composto da Fra Giuseppe Magrino nel 1997. L’opera, eseguita dalla Schola Cantorum Anton Maria Abbatini e dall’Oida – Orchestra instabile di Arezzo, ripercorre la riflessione spirituale di San Francesco durante il ritiro sul monte La Verna, quando il Santo chiese a Dio di condividere le sofferenze di Cristo crocifisso.
Diretta da Alessandro Bianconi, la Schola Cantorum ha espresso profondo orgoglio per poter eseguire quest’opera di grande intensità. L’oratorio esprime un dialogo interiore che rappresenta il cuore dell’esperienza mistica di Francesco, creando un legame emotivo con gli ascoltatori e favorendo una riflessione profonda sulla spiritualità del Santo.
L’opera di Burri sarà esposta dal 7 al 10 novembre e potrà essere ammirata, gratuitamente, dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.