MADRID – Il Premio Reina Sofia di Pittura e Scultura, giunto al suo 60° anniversario, vede la prima volta la partecipazione di un artista italiano. Si tratta di Fabio Cuffari Dialley che, con il suo San Giorgio e il Drago, è stato selezionato tra oltre 500 partecipanti.
San Giorgio e il Drago
Artista valdostano con una lunga dedizione all’arte sacra, Cuffari propone una lettura intensa e simbolica della lotta dell’uomo contro le proprie paure e incertezze. Il suo dipinto, realizzato con la tecnica dei pastelli morbidi a secco su carta speciale, cattura l’istante cruciale della leggenda di San Giorgio: il momento in cui il santo si trova di fronte al drago, un attimo di sospensione e tensione in cui la fede è messa alla prova. L’uso sapiente di luce e ombra, cifra stilistica dell’artista, crea una composizione che esalta la drammaticità e il pathos della scena.

Il Premio Reina Sofia
Il Premio Reina Sofia rappresenta un punto di riferimento per la pittura e la scultura contemporanee, promuovendo artisti con criteri di qualità, eccellenza e innovazione. Un elemento distintivo del concorso è il focus esclusivo sull’opera, indipendentemente dalla notorietà dell’autore. L’edizione 2025 ha selezionato 67 lavori, suddivisi in 24 sculture e 43 dipinti, esposti fino al 23 marzo 2025 presso la Casa de Vacas, nel Parque del Buen Retiro a Madrid. La cerimonia di premiazione, in programma per il 17 marzo, vedrà la partecipazione della Regina Sofia di Spagna.

Per Cuffari, la selezione al Premio Reina Sofia rappresenta un momento cruciale della sua carriera. L’artista ha raccontato l’emozione di questo traguardo, vissuto come una vittoria a prescindere dall’esito finale: “È stata una grande ed emozionante sorpresa. Essere tra i 67 selezionati è un riconoscimento che ripaga anni di impegno e ricerca artistica.” Fondamentale nel percorso che ha portato alla nomination è stato il supporto della curatrice Ana Carolina de Villanueva, direttrice della Luka Art Gallery al Palácio Biester di Sintra, in Portogallo. Dopo aver ospitato una personale di Cuffari durante il Gala di Natale, de Villanueva ha creduto fermamente nella sua candidatura al premio, aprendo le porte a questa importante opportunità internazionale.
L’arte sacra nella contemporaneità
Il lavoro di Cuffari si distingue per una rilettura attuale dell’arte sacra, mantenendone le simbologie ma proponendo una narrazione visiva rinnovata. “La mia arte parla di cristianità, di santi e figure leggendarie, ma con una chiave di lettura moderna che stimoli i sensi ed elevi lo spirito”, ha dichiarato l’artista. La sua produzione ha preso una svolta decisiva con la realizzazione di cinque dipinti per la chiesa di Sant’Antonio Abate a Valtournenche, esperienza che ha segnato profondamente il suo percorso artistico e spirituale.
L’attesa ora è rivolta al 17 marzo, quando la giuria del Premio Reina Sofia annuncerà il vincitore.