PARIGI – Mentre la Fondation Louis Vuitton si prepara ad accogliere la retrospettiva più imponente mai dedicata a David Hockney, una controversia legata a un dettaglio apparentemente secondario rischia di oscurare il debutto parigino: una fotografia dell’artista con una sigaretta tra le dita è stata esclusa dalle affissioni pubblicitarie del trasporto pubblico cittadino.
Curata da Sir Norman Rosenthal, la mostra parigina raccoglie quasi 400 opere distribuite su undici sale, attraversando oltre settant’anni di carriera. Allestita nello spettacolare edificio disegnato da Frank Gehry nel Bois de Boulogne, l’esposizione si presenta come un evento di risonanza internazionale, che aspira a diventare una tappa imprescindibile per gli amanti dell’arte contemporanea.
La foto vietata
Secondo quanto riportato da The Independent, la RATP, la rete dei trasporti pubblici di Parigi, ha sollevato obiezioni contro uno degli scatti promozionali scelti per accompagnare la mostra. Nella fotografia in questione, Hockney – oggi ottantasettenne – appare seduto accanto a un suo nuovo autoritratto, intitolato Play within a Play within a Play and Me with a Cigarette, stringendo una sigaretta. La scena dipinta alle sue spalle, ironicamente, lo ritrae anch’essa nell’atto di fumare. Ma mentre l’immagine pittorica è stata tollerata, la fotografia è stata censurata.
Hockney non ha tardato a reagire, definendo la decisione come un esempio di “follia assoluta” e di “autoritarismo burocratico”. “Sono abituato all’invadenza di chi pretende di decidere al posto degli altri – ha dichiarato – ma questo è davvero meschino. L’arte è sempre stata un cammino verso la libertà d’espressione, e questo episodio ne è la negazione.”
Il commento di Rosenthal: “Parigi tradisce se stessa”
La vicenda ha suscitato anche il commento diretto del curatore Sir Norman Rosenthal, che ha definito la censura come “incomprensibile e contraddittoria”, in una città che storicamente si è fatta portavoce di libertà e rivoluzione. “È sconcertante che si vieti una foto per la presenza di una sigaretta, quando la stessa immagine è presente nell’opera pittorica. Ma almeno la mostra è straordinaria, la più grande mai organizzata su Hockney.”
Per l’artista britannico, da sempre legato al gesto del fumo – tanto da iniziare nel 1954 e continuare ancora oggi – la sigaretta è più di un’abitudine: è un simbolo di indipendenza, di resistenza alla retorica del controllo.
Non è la prima volta che il fumo di Hockney genera polemiche. Persino suo padre, raffigurato in un ritratto del 1955 incluso in mostra, era notoriamente contrario al tabagismo. Ma per Hockney, che ha fatto della libertà uno dei pilastri della sua poetica visiva, la sigaretta resta un gesto di autodeterminazione.
In attesa dell’apertura della mostra, che The Independent ha già definito “uno spettacolo senza risparmio, imperdibile per ogni appassionato d’arte”, Parigi si trova a confrontarsi con una domanda tutt’altro che marginale: dove finisce la tutela pubblica e dove comincia la censura?