MILANO Una creatura alta quasi quattro metri, sospesa tra arte, scienza e poesia, si prepara a dominare il Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano durante il FuoriSalone 2025. Si chiama EXTRACELESTE, e non è soltanto un’installazione, è una sintesi animata di linguaggi e intuizioni, un essere “pensante” forgiato dalla materia e dall’algoritmo, un robot-Angelus che si rivolge all’umanità con un messaggio universale: la tecnologia è il progresso ma anche veicolo di arte e bellezza.
Dal 7 al 17 aprile 2025, in occasione della Milano Design Week, l’opera ideata da Marco Nereo Rotelli, artista e architetto che ha fatto della luce una lingua, si impone come punto nevralgico del progetto Interni FuoriSalone25 – Cre-Action. A guidare l’ispirazione, il dialogo tra tecnologia e spiritualità, un cortocircuito creativo che intreccia intelligenza artificiale, poesia generativa, memoria interplanetaria e design emozionale.

Un’opera che respira con chi la tocca
EXTRACELESTE non si limita a essere guardata: risponde. Al tocco dei visitatori, un sistema di sensori brevettato da Nature 4.0 – la realtà fondata dal Premio Nobel per la Pace Riccardo Valentini – rileva il battito cardiaco e lo traduce in variazioni luminose, trasformando la scultura in un organismo interattivo che respira assieme a chi si avvicina. È qui che l’inorganico si apre all’umano, dove la pelle metallica diventa pelle sensibile, e la tecnologia smette di essere strumento per farsi relazione.
Al centro del petto, un cuore digitale ospita un video sulle stelle realizzato dal visual designer Antonio Alfano, in un richiamo diretto alla dimensione cosmica. La voce dell’opera è affidata invece all’intelligenza artificiale, che, attraverso un iPad o QR code, genera poesie in tempo reale grazie alla collaborazione con il digital kreativo Luca Andrea Marazzini. Piccoli “fiori poetici” in vetro, ideati da Gala Rotelli, riposano tra le mani del robot come offerte fragili alla creatività umana.

Un progetto che supera i confini terrestri
La struttura prende vita nei laboratori di Elital Space and Defence, dove vengono prodotti i sistemi di tracciamento satellitare per missioni spaziali. Il corpo del robot nasce da tecnologie pensate per le stelle e riprogettate per un’esperienza terrena che parla al futuro dell’umanità. Nello spazio, dove le nazioni collaborano oltre confini e culture, Extraceleste raccoglie l’eredità di un’epoca in cui il primo passo sulla Luna è stato preceduto dai calcoli invisibili di Katherine Johnson, la matematica afroamericana celebrata da Il diritto di contare.
L’opera richiama anche il messaggio inciso sulla sonda Voyager: un saluto interplanetario lanciato da Jimmy Carter per una futura civiltà galattica. In questo senso, Extraceleste è un tributo al sogno di un’umanità unita, che sa parlare con la stessa intensità alla Terra e al cielo.
Cre-Action: creare come atto radicale
L’intervento si inserisce nel tema Cre-Action di Interni, che rilegge il verbo “creare” nella sua radice etimologica greca: kraino, “compiere l’impensabile”. In questa prospettiva, EXTRACELESTE non è un oggetto di design, ma un atto performativo e spirituale, una forma nuova di presenza che attraversa le discipline, dalla fisica alla letteratura, dalla scienza dei materiali alla filosofia della percezione.

Il progetto è realizzato da Ever in Art® e Elital, con la collaborazione di Valerio Coppola, Luca Andrea Marazzini, Gala Rotelli, Antonio Alfano, l’architetto Elena Lombardi e la curatela di Maurizio Gregorini. Il patrocinio è della Fondazione A.P.G. Amadeo Peter Giannini Impresa Sociale ETS, impegnata nella valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.
Un convegno per immaginare il futuro
L’11 aprile, sempre presso l’Università degli Studi di Milano, è previsto un convegno aperto al pubblico (ore 17:00) per lanciare il Progetto “ICT, AI & Robotics”, con la partecipazione di esponenti di rilievo nel campo della sostenibilità e delle nuove tecnologie. Un’occasione per estendere la riflessione su ciò che EXTRACELESTE rappresenta: una soglia oltre la quale l’intelligenza artificiale non è più solo calcolo, ma emozione, parola, visione.