FIRENZE – È stato presentato, presso il Teatro della Pergola di Firenze, il progetto “Professionalità nei beni culturali”, un percorso di alternanza scuola/lavoro triennale. La proposta formativa e applicativa è stata generata dal Dipartimento Scuola e Giovani delle Gallerie degli Uffizi, l’I.I.S.S. Peano, la Fondazione Teatro della Toscana, l’Ufficio Scolastico Regionale (USR), il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (NTP), ognuno per sua parte e competenza.
Con l’entrata in vigore della Legge 107/2015, che prevede l’introduzione dell’Alternanza Scuola Lavoro (ASL) all’interno obbligatorietà dei percorsi scolastici della secondaria superiore, si è concretizzata, per le Gallerie degli Uffizi, l’opportunità di approfondire ed ampliare collaborazioni e percorsi già sperimentati in un recente passato, insieme al mondo della scuola, ed in particolare con l’Istituto Peano. In particolare, la lunga collaborazione della Scuola Peano con la ex Sezione Didattica della Soprintendenza, ha portato non solo alla partecipazione pluriennale al Progetto “Cummunicating Art”, successivamente denominato “Ambasciatori dell’Arte” ma anche all’importante sperimentazione del percorso “Storia dell’Arte nel biennio”.
L’articolazione del progetto prevede per il primo anno (classi terze):
Modulo formativo a cura dei partner pubblici (22 h): tale attività formativa verrà realizzata dal Dipartimento Scuola e Giovani e dagli operatori dei diversi settori delle Gallerie degli Uffizi, dal Teatro della Pergola e dal Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturali dei Carabinieri.
Modulo formativo a cura dei docenti dell’Istituto (11 h): l’attività verrà svolta dai docenti delle discipline coinvolte nel progetto (Storia dell’Arte, Lingue straniere curriculari, Scienze Naturali)
Modulo operativo a cura dei partner pubblici (30 h): l’attività prevede l’inserimento degli studenti per una settimana negli uffici individuati delle Gallerie degli Uffizi. Questi saranno indicativamente: l’Ufficio Catalogo, il Gabinetto Fotografico, l’Ufficio Restauri, il Dipartimento Comunicazione Digitale, il Dipartimento Scuola e Giovani insieme a quello per l’Accessibilità e la Mediazione culturale, oltre ad attività di Infodesk presso la Galleria degli Uffizi e Palazzo Pitti.
Nel secondo anno (classi quarte) si prevede per gli studenti le attività già previste nell’ormai collaudato modulo degli “Ambasciatori dell’Arte”, nelle sue già menzionate diverse declinazioni di Ambasciatori dell’Arte, Ambasciatori del Verde e Panchina delle Fiabe.
L’ultimo anno (classi quinte) si prevede, anche in considerazione del minor tempo a disposizione e dall’esigenza di tesaurizzazione dell’esperienza che verrà presentata e proposta in sede di esame di Stato, una riflessione da parte degli studenti su alcuni specifici aspetti di quanto vissuto e sperimentato negli anni precedenti, la realizzazione di una restituzione critica e informata dei medesimi, sempre e comunque nell’ottica di una condivisione con i partner coinvolti nel progetto.
Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, ha ricordato: “L’esclusivo ruolo di custodia esercitato dallo Stato, e in particolare dal MiBACT, per quanto attiene ai manufatti artistici, che appartengono, come cita l’articolo 9 della Costituzione, interamente al popolo italiano e tanto più alle nuove generazioni, che questa memoria sono chiamati a comprendere per attivamente tramandare”.
Il Sottosegretario del MiUR Gabriele Toccafondi, ha così commentato il progetto: “Finalmente la scuola esce dal proprio perimetro per contaminarsi con le professioni dell’arte e mescolare esperienza con competenza, anche nell’obiettivo di creare cittadini migliori e giovani in grado di decifrare le proprie vocazioni e tradurre questi insegnamenti quali patrimonio da spendere a favore del proprio futuro”.
Il padrone di casa, Marco Giorgetti, in qualità di Direttore Generale del Teatro della Toscana, ha invece dichiarato: “Nel mettere a disposizione del mondo della scuola e delle generazioni in formazione il grande ventaglio di opportunità utili a sviluppare competenze professionalizzanti nell’ambito del teatro. Un contatto che sicuramente sarà capace di far emergere più di una passione, realizzando sicuramente molti desideri, perché l’immateriale componente con cui lavora il teatro è la medesima su cui fa leva la scuola per essere veramente efficace: la fantasia”.