Dal mare di Gela i resti di un’antica nave mercantile greca, datata V secolo a.C., pronta a rivivere dopo millenni nei fondali marini
GELA – Prendono il via le operazioni di recupero del relitto Gela II, dirette dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.
Il relitto, individuato a circa un chilometro dal primo relitto Gela I, nel lontano 1990, giace a pochi metri di profondità nei pressi del porto di Gela. Le operazioni di scavo e recupero, affidate al raggruppamento di imprese Atlantis di Monreale e Cosiam di Gela, si stimano impegnative e dureranno circa 270 giorni.
“Il mare di Gela ha restituito in questi decenni tracce del passato di estrema importanza – afferma l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato. – Il recupero di questo secondo relitto rappresenta un’ulteriore occasione per il territorio gelese per valorizzare il suo patrimonio storico e culturale“.
Un polo di attrazione per l’archeologia subacquea
Le due navi greche e i numerosi reperti già recuperati negli anni, tra cui gli elmi corinzi e i lingotti di oricalco, troveranno finalmente una collocazione adeguata. Saranno, infatti, esposti in un polo dedicato all’archeologia subacquea, all’interno del Bosco Littorio, dove lo scorso anno ha avuto luogo la mostra sul relitto Gela I.
“Questo relitto – continua l’assessore Scarpinato – costituisce un’ulteriore occasione per coniugare le esigenze di tipo scientifico con quelle di tipo culturale, facendo di Gela un polo di attrazione per gli appassionati di archeologia subacquea da tutto il mondo“.
Un progetto sinergico per la tutela e la valorizzazione
Le operazioni di recupero vedono la sinergia di diverse realtà: Soprintendenza del Mare, Soprintendenza dei Beni culturali di Caltanissetta e Parco archeologico di Gela, con la collaborazione della Capitaneria di porto di Gela e di Eni Rewind; il direttore dei lavori è Roberto La Rocca, mentre il responsabile unico del procedimento è Pietro Selvaggio.
“Grazie a questa fruttuosa collaborazione – conclude Scarpinato – sarà possibile non solo recuperare il relitto, ma anche garantirne la conservazione e il restauro, rendendolo fruibile al pubblico e alle future generazioni“.