FERRARA – Il Cinquecento a Ferrara: Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso è la mostra che inaugura il secondo capitolo di un’esplorazione culturale e artistica più ampia, dal titolo Rinascimento a Ferrara. 1471-1598 da Borso ad Alfonso II d’Este.
Proseguendo il percorso iniziato con Rinascimento a Ferrara: Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa, l’esposizione, in programma dal 12 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025 a Palazzo dei Diamanti, si concentra sulla pittura del primo Cinquecento a Ferrara. Partendo dal passaggio di potere da Ercole I d’Este al figlio Alfonso nel 1505, si estende fino alla morte si quest’ultimo nel 1534. Committente di grande raffinatezza, Alfonso è noto per aver rinnovato sia gli spazi privati della corte sia quelli pubblici della città.
La sfida del ricambio artistico a Ferrara
Con la scomparsa di artisti come Cosmè Tura, Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, Ferrara dovette affrontare la sfida di un ricambio artistico di alto livello. Già nel 1496, l’ingaggio di Boccaccio Boccaccino indicava una volontà di adottare uno stile più moderno, caratterizzato da linee più morbide e dolci. All’inizio del nuovo secolo, nacque una nuova scuola artistica, più aperta agli influssi esterni, con protagonisti Ludovico Mazzolino, Giovan Battista Benvenuti detto Ortolano, Benvenuto Tisi detto Garofalo e Giovanni Luteri detto Dosso.

Cracovia, Castello Reale di Wawel, Collezione Nazionale d’Arte
I nuovi protagonisti del Cinquecento a Ferrara
Mentre Garofalo e Dosso sono ben noti al pubblico, la mostra segna un debutto significativo per Mazzolino e Ortolano, necessario per comprendere il variegato panorama della pittura ferrarese dei primi decenni del XVI secolo.
Tra i protagonisti di questa nuova stagione spicca il nome Ludovico Mazzolino (circa 1480 – circa 1528) che, formatosi sui modelli di Ercole de’ Roberti e del giovane Lorenzo Costa, sviluppa un linguaggio anticlassico influenzato dalla pittura e dalle incisioni tedesche, da Martin Schongauer ad Albrecht Dürer. Specializzato in quadri destinati al collezionismo privato, le sue opere raffigurano scene affollate di personaggi dai tratti quasi grotteschi, lontani dagli ideali di grazia ed equilibrio del Perugino e dei suoi seguaci.

Francoforte, Städel Museum
Di tutt’altro genere è la pittura di Giovan Battista Benvenuti, detto Ortolano (circa 1480/85 – circa 1530) che, all’estro bizzarro di Mazzolino, oppone un naturalismo sincero e convinto. Le sue grandi pale d’altare, con un classicismo illuministico, sono veri capolavori. Ortolano produce anche numerosi quadri per la devozione privata, caratterizzati da ispirazioni raffaellesche e suggestioni venete, soprattutto nella rappresentazione del paesaggio.
Altro protagonista indiscusso è Benvenuto Tisi, detto Garofalo (1481 – 1559), principale interprete e divulgatore dello stile di Raffaello a Ferrara, con le sue pale d’altare presenti nelle chiese cittadine e i dipinti da cavalletto nelle collezioni private.
Artista di punta della corte ferrarese, sotto i governi di Alfonso I ed Ercole II, è Giovanni Luteri, detto Dosso (circa 1486 – 1542). Influenzato inizialmente da Giorgione e Tiziano, sviluppa uno stile personale colto e divertito, grazie alla sintonia con Alfonso I. Mentre Garofalo domina le commissioni ecclesiastiche, Dosso è il maestro delle imprese ducali, affrontando temi allegorici e mitologici spesso tratti dall’Ariosto.

Mamiano di Traversetolo, Fondazione Magnani Rocca
Il mondo figurativo ferrarese
La mostra include anche opere di Domenico Panetti, Boccaccio Boccaccino, Lazzaro Grimaldi, Niccolò Pisano, il Maestro dei Dodici Apostoli e altri maestri, offrendo una panoramica completa della pittura cittadina del periodo.
Questi artisti, presenti insieme ad altri come Fra’ Bartolomeo, Romanino, Amico Aspertini e Albrecht Dürer, guideranno i visitatori attraverso una stagione ricca e diversificata, dove antico e moderno, sacro e profano, storia e fiaba si fondono in un mondo figurativo unico, definibile in una parola: ferrarese.
Vademecum
IL CINQUECENTO A FERRARA
Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
12 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025
Mostra a cura di
Vittorio Sgarbi e Michele Danieli
con la direzione di
Pietro Di Natale
Informazioni e prenotazioni
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it