ROMA – Partirà il 13 settembre 2022 un ciclo di Giornate di studio dedicato a Germano Celant, scomparso due anni fa.
Instancabile studioso, critico attivo sulla scena internazionale, curatore di mostre di cui molte epocali, appassionato ideatore e autore di centinaia di pubblicazioni tra cataloghi e monografie, oltre che responsabile di importanti istituzioni internazionali tra Stati Uniti e Italia, Germano Celant ha avuto un ruolo di spicco nel dibattito artistico contemporaneo con uno sguardo attento e innovativo che ha contribuito ad allargare l’orizzonte culturale oltrepassando i confini tra le discipline creative.
Le Giornate di Studio
L’iniziativa, dal titolo “Germano Celant.Cronistoria di un critico militante”, è stata sviluppata da Studio Celant insieme alle principali istituzioni artistiche italiane – Accademia Nazionale di San Luca, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Prada, MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina – Museo Madre, Triennale Milano.
Le Giornate di Studio, aperte al pubblico, intendono non solo ripercorrere la sua intensa carriera, ma anche creare le premesse per sviluppare una prima riflessione sul suo operato grazie alla partecipazione di artisti, critici, architetti, collezionisti, curatori, direttori di istituzioni con cui Celant ha collaborato nel corso di oltre cinquanta anni di lavoro.
Ad aprire il ciclo, che si concluderà ad aprile 2023, sarà la tavola rotonda presso l’Accademia Nazionale di San Luca che riunirà tutti i direttori dei musei e delle fondazioni partecipanti per approfondire le motivazioni che hanno portato ad aderire al progetto sviluppando una personale lettura del contributo di Germano Celant nel panorama culturale italiano e internazionale. Si proseguirà con gli incontri dedicati alla nascita dell’Arte Povera (al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea), agli allestimenti delle mostre e al metodo espositivo (in Triennale Milano e alla Fondazione Prada), all’attività critica italiana e internazionale (al Madre), al dialogo con il linguaggio architettonico (al MAXXI), alla metodologia dell’archivio, dei cataloghi ragionati e delle monografie (al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci) sino ai rapporti con le istituzioni veneziane (alla Fondazione Giorgio Cini).
Tutti gli interventi saranno raccolti, dopo la conclusione del programma, in un unico volume, pubblicato da Skira, che, oltre a costituire uno strumento di studio sulla sua attività, resti a testimonianza di quanto realizzato.