FIRENZE – È stato restituito alle Gallerie degli Uffizi di Firenze, dai carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc), un dipinto di un pittore di area veneto-romagnola del XVI secolo raffigurante “La Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria”.
L’opera di proprietà della galleria fiorentina era stata trafugata da ignoti nel gennaio del 1985 dalla chiesa di San Michele a Monteripaldi, nei dintorni di Firenze, dove si trovava in deposito dal 1970.
La Sacra Famiglia, dopo ben 37 anni di assenza, è stata sequestrata dal Nucleo Tpc di Udine, in collaborazione con il Nucleo Tpc di Roma, e riportata finalmente a Firenze alle Gallerie degli Uffizi che ne sono legittime proprietarie.
A consegnare il dipinto al direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, è stato, in rappresentanza del comandante dei carabinieri Tpc, il tenente colonnello Giuseppe Marseglia. Alla riconsegna ufficiale ha preso parte anche il comandante del Nucleo Tpc di Udine, maggiore Lorenzo Pella.
Il quadro era stato messo in vendita anche attraverso canali online da una casa d’aste con sede a Milano e a Roma.
A scoprirlo sono stati proprio i carabinieri Tpc di Udine, durante il quotidiano monitoraggio del web a caccia di opere rubate. Le verifiche condotte attraverso la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database al mondo di opere d’arte trafugate, gestito dallo stesso comando Tpc, hanno permesso di identificare la corrispondenza tra il quadro messo in vendita su internet e quello censito nel sistema informativo.
A ribadire l’identificazione, grazie alle immagini, – spiega una nota “è stata la responsabile dei Civici Musei di Udine, Vania Gransinigh. Gli Uffizi hanno prodotto il verbale di deposito esterno nella chiesa di San Michele a Monteripaldi e la denuncia di furto fatta nel 1985, e ulteriori accertamenti disposti dal sostituto procuratore della Repubblica di Firenze Christine von Borries hanno confermato definitivamente la corrispondenza tra l’opera in vendita e quella rubata a Monteripaldi”.