Dal 27 marzo, una delle immagini più enigmatiche del Rinascimento italiano si mostra al pubblico partenopeo: la Dama col liocorno di Raffaello Sanzio arriva a Napoli, in prestito straordinario dalla Galleria Borghese di Roma, per essere esposta nelle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo.
L’opera sarà visibile nella stessa sala che abitualmente ospita il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio, temporaneamente in viaggio verso Roma per la mostra Caravaggio 2025 a Palazzo Barberini. Un passaggio di testimone tra due protagonisti assoluti della pittura italiana, che segna la sedicesima tappa della rassegna L’Ospite illustre, iniziativa avviata nel 2015 da Intesa Sanpaolo per dare nuova visibilità a capolavori provenienti da musei di primo piano, italiani e internazionali.

«Accogliere la Dama col liocorno conferma il solido legame di amicizia e collaborazione con la Galleria Borghese, simbolo della bellezza e del valore del patrimonio culturale italiano», dichiara Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo.
«La rassegna L’Ospite illustre e la collana editoriale curata da Allemandi testimoniano l’impegno delle Gallerie d’Italia nel promuovere la conoscenza, lo studio e la condivisione di grandi capolavori, offrendo a un pubblico sempre più ampio di studiosi e appassionati anche occasioni di scoperta. Intesa Sanpaolo in questi anni si è dedicata al sostegno di progetti di ricerca e di valorizzazione del patrimonio artistico del Paese, in un rinnovato ruolo al fianco dei musei più prestigiosi e delle collezioni più significative».
Un dipinto ritrovato
La Dama col liocorno, dipinta intorno al 1505, ha attraversato i secoli celando più di un segreto. Attribuita in passato a vari autori, la sua vera identità è emersa grazie all’intuizione critica di Roberto Longhi, che nel 1927 la restituì al pennello di Raffaello. Ma fu il restauro del 1936 a rivelarne il volto autentico: sotto i pesanti strati di ridipinture — che avevano trasformato la dama in una santa con la ruota del martirio — ricomparve la giovane donna affiancata da un liocorno, simbolo di purezza.
E non finisce qui: indagini radiografiche recenti hanno individuato, sotto l’unicorno, la figura originaria di un cagnolino, emblema di fedeltà coniugale. Dettaglio che rafforza l’ipotesi di un ritratto nuziale, realizzato in occasione di un matrimonio aristocratico.
Raffaello e Leonardo: uno sguardo in controluce
Lo sguardo della Dama col liocorno, la sua posa composta, l’impaginazione del paesaggio alle spalle: tutto nel dipinto rivela un sottile dialogo con la Gioconda. Raffaello, che soggiornò brevemente a Firenze già nel 1504, potrebbe aver visto Leonardo al lavoro sulla Monna Lisa e averne colto l’essenza con sorprendente prontezza. Il ritratto conservato oggi alla Galleria Borghese si rivela così non solo un capolavoro giovanile del maestro urbinate, ma anche un frammento di quella silenziosa trasmissione di stile tra due geni del Rinascimento.
La mostra, accompagnata da un catalogo edito da Allemandi, inaugura ufficialmente il 26 marzo 2025 con un’apertura gratuita dalle 19.30 alle 21.30 (ultimo ingresso ore 20.30) e resterà aperta al pubblico fino al 22 giugno 2025.
RAFFAELLO. LA DAMA COL LIOCORNO
Nell’ambito della rassegna L’Ospite illustre
Museo di Intesa Sanpaolo a Napoli
27 marzo – 22 giugno 2025