MILANO – Nell’anno dell’anniversario dei 500 anni della morte di Leonardo, torna in Italia dopo 35 anni dalla sua unica esposizione, la “Madonna Benois”, capolavoro giovanile del Maestro toscano, in occasione della XIII Unesco Creative Cities Network Annual Conference di Fabriano.
Lo straordinario evento espositivo è stato presentato venerdì 10 maggio nella Sala Weil Weiss del Castello Sforzesco, alla presenza di Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano; Maria Francesca Merloni, UNESCO Goodwill Ambassador for Creative Cities, promotrice e ideatrice dell’evento di Fabriano; Irina Artemieva, conservatore dell’Ermitage; Maurizio Cecconi, Segretario Generale di “Ermitage Italia” e Carlo Bertelli, curatore insieme a Tatiana Kustodieva dell’esposizione, organizzata da Cigno GG Edizioni e Villaggio Globale International.
Realizzata probabilmente tra il 1478 e il 1480, la “Madonna Benois” è l’opera che segna l’indipendenza di Leonardo dallo stile e dalla formazione di Verrocchio, nella cui bottega il Maestro era entrato circa 10 anni prima.
Tatiana Kustodieva spiega in catalogo (edizione congiunta Il Cigno/Skira): “in Verrocchio era assente ciò che in Leonardo rappresenta l’elemento principale e cioè la parentela spirituale, l’unità esistente tra una madre e il suo bambino”. “Leonardo – scrive Carlo Bertelli – non ha creato un’immagina statica e devozionale, ha solo fermato un momento; non ha dipinto una scena di genere, ma ha immesso nella quotidianità significati profondi come quello cui rimanda la piantina che Maria fa roteare tra le dita, incuriosendo il figlio: una comune – ma premonitrice – crucifera. Anche la semioscurità in cui egli immette le due figure sacre – un luogo chiuso e semibuio, privatissimo – al contrario dello spazio aperto e pieno di sole della tradizione fiorentina, accresce gli interrogativi, introducendo secondo alcuni attesa e mistero, e distingue questa “primizia leonardesca, tanto carica di sviluppi futuri”.
L’opera entrò nelle collezioni dell’Ermitage nel 1914. Un evento “nazionale”, nato dal coraggio dell’allora Conservatore della pittura dell’Ermitage, grande esperto dell’arte italiana Ernest Karlovič von Liphart, e dall’amore di patria della proprietaria Marija Aleksandrovna Benois, moglie del celebre architetto pietroburghese Leontij Nikolaevič Benua (Benois). Marija Aleksandrovna aveva ricevuto nel 1880 dal padre la “Madonna con il fiore” come regalo di nozze, già parte dei beni del nonno paterno.
Quando nel 1913 Marija Aleksandrovna Benois decise di mettere in vendita il dipinto le fu offerta da un antiquario parigino una somma maggiore di quella che era in grado di pagare il governo russo; la proprietaria voleva però che il quadro di Leonardo rimanesse in Russia e concordò quindi di cederlo, anche a rate, per il prezzo relativamente modesto di 150000 rubli (rinunciando in questo modo a circa 37000 rubli). L’opinione pubblica svolse un’ampia campagna a favore dell’acquisizione del quadro da parte dell’Ermitage e finalmente nel 1914 l’opera varcò le soglie del museo imperiale.
Passata attraverso numerosi proprietari, prima di Marija Aleksandrovna, l’opera venne ritenuta da questi sempre di paternità leonardesca, anche se il mondo accademico non si era mai espresso in proposito. Fu solo in occasione di un’esposizione del 1908 curata dalla rivista Starye gody che si affermò che il lavoro era da considerarsi “tra le rare opere di un genio agli inizi”.
“Abbiamo scelto di portare questo capolavoro di Leonardo a Fabriano – spiega da San Pietriburgo il prof Michail Piotrovsky Direttore Generale del Museo Statale Ermitage – perché in Italia non esistono città che non meritano grandi capolavori. Noi scegliamo di donare, dando la possibilità ai diversi Paesi – ma soprattutto all’Italia con cui abbiamo forti legami – di rivedere in Patria grandi capolavori dei massimi artisti mondiali. Lo abbiamo fatto con Canaletto a Venezia, con Michelangelo a Roma, lo faremo con Raffaello. Per quanto riguarda Leonardo Fabriano è l’inizio. Un magnifico inizio. La Madonna Benois poi andrà a Perugia mentre a Milano arriverà la Madonna Litta. Questa è la politica culturale scelta dall’Ermitage“.
Maria Francesca Merloni ha dichiarato: “Siamo onorati e molto felici. È un grande privilegio esporre ‘La Madonna Benois’ in occasione della XIII UNESCO Creative Cities Network Annual Conference. Le Città Creative si inchinano al genio di Leonardo, al suo messaggio di bellezza, che edifica e riscatta, all’apertura al mistero che un’opera così preziosa reca in sé”.
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