Il documentario nasce da un’idea di Cecilie Hollberg, direttore dalla Galleria dell’Accademia di Firenze e di Paola d’Agostino, direttore dei Musei del Bargello, con la collaborazione di Claudio Rocca, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, coinvolgendo l’assessorato alla Cultura del Comune di Firenze e l’Opera di Santa Maria del Fiore
FIRENZE – Viene presentato giovedì 30 marzo 2023, alle ore 18.00, presso il Teatro Niccolini a Firenze, il documentario Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo.
Si tratta di una produzione video realizzata da alcune delle più importanti istituzioni culturali fiorentine per raccontare e mostrare proprio i David che si trovano nel capoluogo toscano.
“Il prossimo 8 agosto – spiega il direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, Cecilie Hollberg – saranno trascorsi 150 anni dall’arrivo del David di Michelangelo in quella che è la “sua casa”, la Galleria dell’Accademia di Firenze. Lo scopo di questo progetto corale è di promuovere la profonda simbologia e la conoscenza artistica di questa figura simbolo del rinascimento e della città di Firenze che accomuna e unisce le nostre istituzioni culturali. Sono felice e grata che David ci abbia permesso di fare rete tra le eccellenze fiorentine”.
“Questo progetto – afferma Paola D’Agostino, Direttore dei Musei del Bargello – è iniziato nella primavera del 2020, in un momento drammatico per tutto il mondo, a causa dell’emergenza pandemica da Covid 19, con riunioni online, cui sono seguite le prime riprese nell’autunno 2020. Volevamo rendere accessibile al pubblico le nostre collezioni e fare sentire la presenza di alcune istituzioni culturali a Firenze e nel mondo, raccontando le vicende artistiche e storiche delle statue di David a Firenze. Grazie alla collaborazione con l’Accademia di Firenze, l’Accademia di Belle Arti, L’Opera di Santa Maria del Fiore e il Comune di Firenze è stato possibile ripercorrere sette secoli di eccellenza scultorea fiorentina, attraverso alcuni tra i suoi più iconici capolavori”.
Cinque sculture in marmo e bronzo
Sono cinque le sculture, capolavori di Andrea Pisano, Donatello, Verrocchio e Michelangelo, che raffigurano il David e che hanno fortemente segnato diversi aspetti dell’arte e della storia fiorentina.
Le tre sedi
Nel Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, troviamo la prima statua che rappresenta la figura biblica, opera marmorea del 1336 di Andrea Pisano per la facciata principale del Campanile di Giotto, un David nel pieno degli anni, visto come un poeta con, tra le mani, il rotolo del primo dei Salmi.
Al Museo Nazionale del Bargello sono conservate invece tre statue cruciali per l’iconografia e lo sviluppo stilistico: due di Donatello – il giovanile David in marmo, del 1408-1409, il celeberrimo David in bronzo, del 1440 circa, il primo nudo statuario dai tempi dell’Antica Roma – insieme a quello di Andrea del Verrocchio, anch’esso in bronzo, realizzato tra il 1472-1475.
Il David di Michelangelo, realizzato tra il 1501 e l’inizio del 1504, è invece conservato alla Galleria dell’Accademia ed è riconosciuto come icona dell’arte rinascimentale in tutto il mondo.
L’Opera di Santa Maria del Fiore è coinvolta in questo progetto non solo in qualità di “custode” del primo David del Pisano, ma soprattutto in qualità di committente del David marmoreo di Donatello e del David di Michelangelo, originariamente destinati agli sproni della cattedrale di Santa Maria del Fiore, e trasferite, dopo varie vicissitudini, la prima al Museo Nazionale del Bargello e la seconda alla Galleria dell’Accademia di Firenze.
Il documentario
Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo intende ripercorrere e approfondire il legame tra queste opere e promuovere la conoscenza storica e artistica dell’immagine del David.
Il video ha un approccio corale: attraverso le voci dei direttori Cecilie Hollberg e Paola D’Agostino, di Monsignor Timothy Verdon, direttore artistico del Museo dell’Opera del Duomo della curatrice e storica dell’arte Ilaria Ciseri per il Bargello, del direttore dell’Accademia di Belle Arti Claudio Rocca e Tommaso Sacchi già assessore alla cultura del Comune di Firenze, approfondisce aspetti storico-artistici, tecnici e di committenza su queste opere.
L’apporto multimediale dell’Accademia di Belle Arti
L’Accademia di Belle Arti di Firenze, sede primaria di alta formazione, specializzazione e ricerca nel settore artistico, si è occupata e ha curato interamente le riprese e la realizzazione del video, con la collaborazione degli studenti di Digital video all’interno del neonato Laboratorio audiovisivi diretto da Juri Ciani e Giovanni Grimaudo.
“Condensare in poco più di mezz’ora sette secoli di storia e maestria ci ha posti difronte a una sfida – commenta il Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, Claudio Rocca – da un lato garantire un certo equilibrio nel racconto, dall’altro riuscire a rendere in video tutta la bellezza e la complessità che si cela dietro opere d’arte senza tempo. Un progetto in cui abbiamo creduto sin dall’inizio, orgogliosi di mettere a disposizione le nostre competenze e dare un piccolo contributo alla divulgazione di una parte dell’immenso patrimonio artistico e culturale della nostra città. Il prodotto finale, pur essendo sostanzialmente la prima di una serie di produzioni audiovisive targate Accademia, ha il pregio di mettere in evidenza non solo uno spaccato di bellezza patrimonio dell’umanità ma anche tutto il potenziale creativo che i nostri studenti e docenti sono in grado di liberare attraverso i linguaggi della multimedialità”.