LONDRA – La Royal Academy di Londra ha inaugurato il 30 gennaio una grande mostra dal titolo Painting the modern garden, che racconta la pittura della seconda metà dell’Ottocento, espressamente dedicata alla natura, in particolare ai giardini, partendo da Monet fino ad arrivare a Matisse. L’esposizione prevede un percorso che si snoda tra un nucleo di 120 opere, provenienti da musei e collezioni private e si focalizza su un periodo che spazia dal 1860 fino ai primi anni del ‘900. Prende dunque le mosse dall’Impressionismo abbracciando altri movimenti artistici, dal Simbolismo al Fauvisme, fino alle Avanguardie. Il tema del giardino, l’attenzione per le piante, i fiori, e più in generale per “il sentimento della natura” diviene per gli artisti dell’epoca un’opportunità per sperimentare nuove tecniche, concentrarsi sul tema della luce e del colore, del riflesso e della percezione visiva. Ma c’è anche da dire che in un periodo di sviluppo industriale e quindi anche di rapido cambiamento sociale, l’interesse per la natura diviene una sorta di rifugio dal caos provocato dalla vita “moderna”.
Tra i capolavori in mostra si spazia da Manet a Renoir fino a Van Gogh, passando per Klimt fino appunto a Matisse, ognuno con una sua visione personalissima e originale del tema del giardino.
Ma è la presenza e la figura di Monet ad essere il perno dell’esposizione. L’artista infatti dedicò ai fiori un’attenzione particolare fino a farne un tema centrale della sua ricerca artistica. E’ proprio su questa ricerca che il grande pittore, peraltro esperto giardiniere, impianta una struttura e una cifra stilistica radicalmente nuova, elaborando una tecnica rapida, in grado di cogliere un’immediata percezione, al punto da trasformarla negli ultimi anni quasi in astrazione. Basti pensare agli studi e alla realizzazione delle sue monumentali Ninfee. In Monet l’avvolgimento e il coinvolgimento nella natura fanno pensare appunto al valore rigenerativo che questa poteva suscitare nell’artista. Insomma è Monet l’artista giardiniere per eccellenza.
In mostra è esposto infine anche il gigantesco trittico Agapanthus, che è stato appositamente riunito per questa esposizione. La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 20 aprile.