ROMA – “Siamo convinti che la tecnologia serva alla cultura, perché consente una più ampia fruizione, una maggiore valorizzazione e una migliore conservazione dei beni culturali. Sappiamo però che per fare tutto bene sono necessarie due cose: risorse adeguate e un’opportuna pianificazione”. Così Gianluca Vacca intervenendo nell’ultima giornata di “Dig.it MiBAC–Il digitale al servizio della cultura”.
I Fondi
Per quanto concerne le risorse Vacca ha spiegato: “abbiamo già messo 4 milioni di euro nell’ultima legge di bilancio, cui aggiungeremo presto altri 70 milioni di euro. Attiveremo a breve, infatti, le procedure per finalizzare 50 milioni di fondi strutturali europei a valere sul Programma Operativo Nazionale Cultura e Sviluppo 2014-2020, mentre altri 20 milioni arriveranno da fondi rotativi legati a un protocollo che stiamo definendo con il Mise. Grazie a questi fondi sarà possibile attivare dieci progetti di innovazione e digitalizzazione in dieci siti e parchi archeologici del paese”.
“Finora – ha continuato il Sottosegretario – sono state messe in campo diverse esperienze di digitalizzazione ma è mancata una cornice unitaria, con linee guida precise, anche e soprattutto per definire il rapporto tra pubblico e privato”.
“L’idea a cui stiamo lavorando – ha annunciato Vacca – è quella di costruire una piattaforma condivisa, gestita dal Mibac, in cui istituzioni pubbliche e operatori privati si occupano insieme di digitale”.
Possibili collaborazioni
Portando l’esempio di alcune collaborazioni che possono essere messe in atto Vacca ha spiegato: “con Alitalia stiamo pensando alla possibilità di offrire sui viaggi a lunga percorrenza libri, testi o altri contenuti digitalizzati oppure, sulla falsariga dell’esperienza che tanto ha avuto successo al Mann di Napoli, videogiochi legati ai beni culturali, fruibili dai passeggeri tramite un’app. Il processo tecnologico, il digitale, offrono opportunità enormi anche per i beni culturali– ha concluso Vacca- dobbiamo approfittarne”.