ROMA- Michelangelo Pistoletto, figura di riferimento dell’Arte Povera, è stato candidato al Premio Nobel per la Pace 2025. La proposta, avanzata dalla Fondazione Gorbachev e sostenuta da Nobel Italia, verrà ufficializzata la sera del 21 febbraio presso la Galleria Alberoni di Piacenza. Il Comitato norvegese per i Nobel ha accolto la candidatura, riconoscendo l’impegno dell’artista nel promuovere la pace, la giustizia sociale e la responsabilità collettiva attraverso l’arte.
L’arte come strumento di trasformazione sociale
Alla base della candidatura vi è il concetto di “pace preventiva“, elaborato da Pistoletto, che vede nell’arte un mezzo per prevenire i conflitti futuri. Il suo approccio incoraggia un cambiamento nel pensiero e nei comportamenti, promuovendo un’armonia tra gli esseri umani e l’ambiente.
“Non considero questa candidatura come un riconoscimento personale, ma come un impegno per il lavoro futuro” – dichiara Pistoletto – “è fondalmentale promuovere un cambiamento nel pensiero e nei comportamenti a livello globale, incoraggiando l’umanità a vivere in armonia, non solo tra esseri umani, ma anche con l’ambiente e con tutte le forme di vita“.
Un percorso di ricerca e consapevolezza
Nato a Biella nel 1933, Pistoletto ha sempre concepito l’arte come azione concreta. Dai Quadri specchianti all’Accademia di Vienna fino alla creazione di Cittadellarte, il suo percorso artistico si è intrecciato con l’impegno sociale. La sua mostra del 2023 alla Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano ha affrontato il tema della pace preventiva, utilizzando la metafora del labirinto come simbolo delle sfide necessarie per raggiungere un equilibrio globale.
Il Terzo Paradiso: un simbolo di armonia
Tra le sue opere più significative, il Terzo Paradiso rappresenta una sintesi tra opposti: un’evoluzione del segno matematico dell’infinito in cui un cerchio centrale suggerisce una nuova connessione tra natura, individuo e società. Con questo concetto, Pistoletto invita a superare le divisioni e a riconoscere l’interdipendenza di tutti gli elementi del mondo contemporaneo.
Un riconoscimento a un impegno duraturo
La candidatura al Premio Nobel per la Pace, oltre a essere un tributo alla carriera artistica di Pistoletto, è un riconoscimento alla sua dedizione nel creare un futuro più equo e sostenibile. “Questa candidatura è una responsabilità” – spiega l’artista – “La accolgo come un’opportunità per diffondere il messaggio della Cittadellarte. La pace non è solo un’idea astratta, ma una pratica quotidiana“.
Se il Comitato norvegese dovesse premiarlo il 10 dicembre a Oslo, l’assegnazione del Nobel sancirebbe il valore di un’arte che, anziché limitarsi alla rappresentazione, diventa strumento di cambiamento, capace di incidere sulla realtà.