NAPOLI – La “Pala Radolovich”, commissionata nel 1606 dal mercante croato Niccolò Radolovich a Caravaggio durante il suo soggiorno napoletano, è spuntata fuori da una delle 330 stanze dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, il più imponente archivio storico bancario del mondo. Si tratta in realtà di dipinto in qualche modo misterioso, in quanto non si sa se questa pala sia mai stata realizzata o sia andata perduta. Sta di fatto che ora se ne ha traccia in una delle carte ritrovate appunto al Banco di Napoli. Nella carta si ha la descrizione del dipinto, una Madonna circondata da un coro di angeli e con quattro santi nella parte inferiore. Chissà come l’avrebbe eseguita o come l’abbia eseguita Carvaggio.
La ricerca della Pala è iniziata circa trent’anni fa, a partire da una causale di pagamento rintracciata dall’allora direttore dell’Archivio Eduardo Nappi, all’interno di un “giornale copiapolizze” del Banco di Sant’Eligio, uno degli otto banchi pubblici di cui l’Archivio conserva memoria. Il documento trovato riporta appunto il pagamento dell’acconto di duecento ducati circa 5000 euro di oggi, da parte di Radolovich a Caravaggio. Doveva sicuramente trattarsi della metà della cifra pattuita per la realizzazione della Pala. Spiega infatti Sergio Riolo, storiografo e direttore de Il Cartastorie, il museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, che questa cifra è ipotizzabile in quanto, per le Sette Opere di Misericordia, a Caravaggio venne pagata una commissione totale di 400 ducati, circa 10.000 euro odierni.
Comunque giovedì’ 27 ottobre alle 19, presso il museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli (via dei Tribunali, 214), sarà possibile ammirare, grazie all’utilizzo di moderne tecnologie, come avrebbe dovuto essere questa misteriosa Pala. Il dipinto verrà infatti presentato in anteprima mondiale.