VENEZIA – Si chiama “Vis-à-Vis” il progetto che grazie alla viva voce dei due direttori Karole P. B. Vail e James Bradburne metterà confronto La cena in Emmaus (1605 – 1606) di Caravaggio e Paesaggio con macchie rosse N.2 di Kandinsky (1913), Lo sposalizio della Vergine (1504) di Raffaello e La vestizione della sposa (1940) di Ernst, Madonna col bambino e santi, angeli e Federico da Montefeltro (1472 – 74) di Piero della Francesca e Composizione n.1 con grigio e rosso 1938 / Composizione con rosso 1939 (1938 -39) di Mondrian.
Tre pillole video, che saranno online sui canali social dei rispettivi musei, per raccontare sei artisti e i loro capolavori, in un viaggio lungo oltre cinque secoli, che dimostra come l’arte sia sempre contemporanea, in ogni suo tempo, e per questo esprime, indipendentemente dallo scorrere dei secoli, una comunanza di valori e visioni che continuano ad ispirare il nostro presente.
Il primo video che ha per protagonisti Caravaggio e Kandinsky è già online da venerdì 11 dicembre, mentre a gennaio e febbraio 2021 seguiranno gli altri ‘incontri’.
“Caravaggio è stato uno dei più grandi artisti contemporanei del suo tempo che ha trasformato per sempre la pratica della pittura occidentale” – spiega Bradburne presentando Michelangelo Merisi, la cui tela La cena in Emmaus è oggi tra le opere più ammirate alla Pinacoteca di Brera. “Nel corso della sua lunga carriera di stampo cosmopolita Kandinsky ha affrontato sfide personali…continuando a sperimentare, cambiare, reinventare la propria arte e se stesso” – aggiunge Vail, parlando del padre dell’arte astratta presente alla Collezione Peggy Guggenheim con diverse opere, tra cui appunto Paesaggio con macchie rosse N.2.
Più che mai oggi abbiamo bisogno di arte e bellezza per trarre dal loro potere trasformativo e terapeutico lo slancio per costruire un presente e un futuro basati sul dialogo, il rispetto e l’inclusività. Ecco perché la Pinacoteca di Brera e la Collezione Peggy Guggenheim aprono insieme le loro porte rendendo accessibili, ora che i musei sono chiusi, alcuni tesori delle loro collezioni. “L’arte può essere consolazione, ispirazione, o anche rivelazione”, – afferma la direttrice Vail. “E può aiutarci a capire il mondo in cui viviamo” – sottolinea Mr. Bradburne.