PALERMO- La primitiva sede dell’’Oratorio di Santa Caterina D’Alessandria, voluta dall’antica confraternita di Santa Caterina, fu realizzata negli ultimi anni del XVI secolo nel quartiere dell’Olivella, nei pressi del sito dove sorgeva la casa e, successivamente, una chiesa dedicata a Santa Rosalia, che nel 1415 era stata concessa dal cardinale Ubertino de Marinis alla confraternita di Santa Caterina.
Il nuovo Oratorio di Santa Caterina, che riapre il 4 marzo dopo i lavoro di restauro, fu realizzato tra il XVII e il XVIII secolo. Il prospetto risale al 1740. Dall’ingresso principale si accede attraverso un portone a un piccolo vestibolo, dove sulla parete centrale, tra le due porticine d’ingresso all’aula, vi è un dipinto su tela che raffigura la Vergine con il Bambino in braccio, mentre sta per porgere un anello a Santa Caterina, probabilmente di Gaspare Bazano, detto “lo Zoppo di Ganci”.
La magnifica decorazione a stucco dell’interno dell’oratorio è opera di Procopio Serpotta, figlio naturale di Giacomo, che fu membro della confraternita assieme al figlio Giovan Maria. La decorazione è caratterizzata da una serie di statue allegoriche realizzate lungo le pareti laterali e nella parete d’ingresso dell’oratorio, per la scelta delle quali Procopio Serpotta si ispirò alla tradizione, secondo cui la Santa, sin dal medioevo, è considerata patrona della cultura.
Dal gennaio 2016, l’Oratorio è di nuovo la sede dell’Ordine del Santo Sepolcro e nelle stanze attigue si possono ammirare oggetti sacri e divise storiche di appartenenti all’Ordine. Sarà fruibile da martedì a domenica, dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
Vademecum
Oratorio di Santa Caterina D’Alessandria, via Monteleone 50 – Palermo
09.30 – 13.00 e 15.00 – 18.00
2 euro (contributo per restauro e manutenzione)
Info: 339.4212314 – 339.4212314