NAPOLI – Nel cuore più profondo del Duomo di Napoli, celato da mura, dimenticato dal tempo e da una topografia urbana stratificata, un frammento sorprendentemente intatto del Quattrocento torna oggi all’attenzione degli studiosi e della città: una cappella ipogea dedicata alla Vergine Annunziata, realizzata nei primi anni del XV secolo per volontà del cardinale Enrico Minutolo.
A custodire questo spazio, sigillato e invisibile per decenni, è il livello inferiore della celebre Cappella Minutolo, tra le architetture più complesse e affascinanti del Duomo partenopeo, immortalata anche da Boccaccio nella novella di Andreuccio da Perugia. Sopravvissuta a trasformazioni, incurie e oblìi, la cappella conserva ancora l’altare originario e un affresco della Vergine Annunziata, straordinariamente preservati nonostante le alterazioni che ne hanno segnato la storia.
Storia, architettura e topografia urbana
Il vano sotterraneo fu costruito quando il cardinale Minutolo decise di ampliare la cappella familiare per accogliervi il proprio monumento funebre: una magniloquente struttura gotica che ancora oggi sovrasta la parete di fondo del sacello. L’intervento generò una spazialità ipogea, destinata a diventare una cappella autonoma, raggiungibile non dal Duomo ma da un passaggio privato collegato al giardino del palazzo di famiglia, posto dietro la tribuna della Cattedrale.
Nel corso dei secoli, l’isolamento fisico e simbolico di questo spazio ha messo a rischio la sua sopravvivenza: nel XIX secolo vi fu costruito accanto addirittura un pollaio, e la cappella venne sconsacrata. In un momento imprecisato, forse nel secondo dopoguerra, l’unico ingresso venne murato, lasciando il vano occultato sotto il terrazzo di un moderno bed & breakfast.


La lunga indagine e la campagna fotografica
La riscoperta della cappella è il frutto di una paziente e rigorosa indagine condotta dallo storico dell’arte Mariano Saggiomo, culminata in una documentazione fotografica realizzata grazie al sostegno della Bibliotheca Hertziana – Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte e curata dallo Studio Fotografico Pedicini.
Uno spiraglio nella cripta della Cappella Minutolo ha permesso di intravedere e fotografare l’interno. Ma è stato l’uso del drone, in una serie di riprese aeree inedite, a restituire finalmente l’esatta collocazione del vano, confermando con precisione quanto ipotizzato dalla ricerca.
I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati sulle pagine del prestigioso “Römisches Jahrbuch der Bibliotheca Hertziana”, contribuendo a portare alla luce un tassello prezioso della storia napoletana, rimasto finora escluso dalle narrazioni ufficiali.

Un pomeriggio di studi per riaccendere l’attenzione
Martedì 15 aprile 2025, alle ore 16:30, la Fondazione Real Monte Manso di Scala (via Nilo 34, Napoli) ospiterà un pomeriggio di studi dedicato a questa eccezionale scoperta. L’incontro sarà l’occasione per interrogarsi sul complesso contesto topografico del Duomo, sulle dinamiche di stratificazione architettonica e sulla necessità di recuperare una testimonianza che, per la sua rilevanza storica, meriterebbe di tornare accessibile.