VICENZA – Celebre perlopiù come grandissimo pittore, Raffaelo fu in realtà anche un grande architetto, tra i più influenti di tutto il Rinascimento, insieme a Leon Battista Alberti e a Donato Bramante.
Un architetto sfortunato
Fu proprio Raffaello a definire lo status teorico e pratico del disegno architettonico, con cui si sono progettati gli edifici per i cinque secoli successivi, fino all’attuale rivoluzione del disegno al computer. E fu sempre Raffaello a trasformare il modo di studiare l’architettura romana antica, facendone il punto di partenza nell’elaborazione di forme e decorazioni della nuova architettura rinascimentale.
Raffaello costruì per primo i palazzetti per gli alti funzionari della ristretta cerchia del papa Leone X, che sono veri e propri “ritratti in muratura”, in grado di esprimere sulla scena urbana le passioni e le ambizioni dei suoi clienti.
Tuttavia, fu un architetto sfortunato. Gran parte dei suoi edifici oggi non esiste più. Sono scomparse le monumentali stalle per Agostino Chigi, i palazzi per Jacopo da Brescia e Giovanni Battista Branconio; villa Madama venne costruita solo in parte e il progetto per San Pietro restò essenzialmente solo su carta.
La perdita di questi edifici ha portato quindi inesorabilmente all’eclissi della sua fama di architetto.
Raffaello inventò e Palladio costruì
Un architetto come Palladio ha profondi e non riconosciuti debiti con Raffaello. Nei Quattro Libri (IV, p. 64) Palladio elenca i grandi architetti del proprio tempo, fra cui Bramante, Michelangelo, Sansovino, Peruzzi, Antonio da Sangallo, Sanmicheli, Serlio, Vasari, Vignola, Leone Leoni, escludendo Raffaello.
Eppure Palladio deve a Raffaello il modo di disegnare, di indagare l’antico, di concepire ville e palazzi “personalizzati” e altri elementi stilistici mutuati dal linguaggio architettonico del Maestro urbinate.
La mostra vicentina
L’esposizione ospitata dal 7 aprile al 9 luglio 2023, al Palladio Museum di Vicenza, dal titolo “Raffaello. Nato architetto”, propone una tesi ben precisa: Raffaello non nasce pittore per divenire poi architetto. Raffaello è architetto sin dall’inizio della propria attività di artista.
A supportare questa tesi ci sono i suoi disegni e dipinti a partire dal 1501. Ma anche nelle sue opere figurative vive da subito una nuova e innovativa idea di spazio “cinematografica”.
Basti pensare allo Sposalizio della Vergine oggi conservato alla Pinacoteca di Brera a Milano. Raffaello dipinge l’opera a 21 anni, confrontandosi con il suo maestro Pietro Perugino. La scena avviene in primo piano, mentre l’architettura fa da sfondo, vista dall’esterno.
Ma anche nella celebre Scuola d’Atene l’architettura assume un ruolo completamente diverso: avvolge la scena e guida lo spettatore all’interno di una realtà “immersiva”.
Curata dagli storici dell’architettura Guido Beltramini, Howard Burns e Arnold Nesselrath, l’esposizione presenta disegni originali, fra cui preziosissimi autografi di Raffaello, provenienti dal Royal Institute of British Architects di Londra e dagli Uffizi. E poi ancora taccuini e manoscritti dalla Biblioteca Centrale di Firenze, sculture antiche e libri rinascimentali.
Sono inoltre presentate, non solo le architetture costruite da Raffaello, ma anche quelle rimaste sulla carta o andate distrutte, come palazzo Branconio dell’Aquila.
In mostra anche due riproduzioni ad altissima fedeltà degli “intrasportabili” cartoni per gli arazzi della Cappella Sistina, come il “Sacrificio di Listra” e la “Predica di San Paolo ad Atene”, realizzati dalla celebre Factum Arte di Madrid, il leader internazionale di queste produzioni fra tecnologia e arte.
L’allestimento della mostra è affidato all’architetto, nonché regista teatrale, Andrea Bernard.
Ad accompagnare la mostra un catalogo scientifico che raccoglie gli esiti delle nuove ricerche sulle architetture costruite e dipinte di Raffaello.
Vademecum
Vicenza, Contra’ Porti 11
orari
dal mercoledì alla domenica, 10:00-18:00 (ultimo ingresso 17:30)
martedì su prenotazione, gruppi min. 10 persone
informazioni
www.palladiomuseum.org/it/mostre/raffaello_nato_architetto
mail: accoglienza@palladiomuseum.org
tel: +39 0444 323014
social
Facebook: @palladiomuseum
Instagram: @palladiomuseum
Twitter: @palladiomuseum
biglietti
intero € 8,00
ridotto € 6,00
(gruppi di almeno 15 adulti, soci FAI, soci Touring Club, over 60, studenti under 25)
scuole € 2,00
(scuole, soci Touring Club Junior)
gratuito
(bambini fino a 6 anni compiuti, giornalisti, 1 portatore di handicap + 1 accompagnatore, soci ICOM, 1 insegnante accompagnatore per classe, militari)
Palladio family € 12,00
(da 1 a 4 bambini/ragazzi under 18 con due adulti)
Visite guidate € 80,00
(gruppi di massimo 25 persone)
Le tariffe ridotte o gratuite sono applicabili presentando un documento, tessera o badge valido e non scaduto che ne attesti il diritto.
Il museo è interamente accessibile alle persone con disabilità motorie.