ROMA – Annie Sartre-Fauriat, membro della Commissione di esperti dell’Unesco per il patrimonio siriano ha affermato che credere di poter restaurare il sito archeologico di Palmira, gravemente danneggiato dalle milizie jihadiste dello Stato Islamico (Isis), potrebbe rivelarsi “illusorio”. “Tutti sono entusiasti per la liberazione di Palmira ma non possiamo dimenticare tutto ciò che è andato distrutto e la catastrofe umanitaria del Paese, rimango perplessa sulla capacità, anche con l’aiuto internazionale, di restaurare il sito”, ha spiegato l’esperta. “Quando sento dire che si ricostruirà il tempio di Bel, mi sembra un’illusione: è impossibile ricostruire qualcosa che è ridotto in polvere. Cosa si vuole ricostruire? Un nuovo tempio? Forse ci saranno altre priorità in Siria prima di restaurare delle rovine”, ha poi concluso Sartre-Fauriat.
In precedenza il responsabile delle Antichità siriane, Maamoun Abdelkarim, aveva affermato che “con il via libera dell’Unesco saranno necessari cinque anni per restaurare le strutture danneggiate o distrutte dall’Isis”, e dal momento che Damasco dispone di “personale qualificato, conoscenze e ricerca” i lavori sarebbero potuti “iniziare nel giro di un anno”. Sempre secondo il responsabile delle Antichità siriane “l’80%” del sito archeologico si trova in buone condizioni: “Gli esperti arriveranno a Palmira e ho chiesto loro di valutare i danni alle rovine e alla città vecchia: dopo che avranno documentato il tutto i lavori potranno iniziare”.
Nel frattempo la Russia ha ribadito la sua offerta di svolgere un ruolo di primo piano nella ricostruzione delle rovine di Palmira. Mosca, ha detto il capo di stato maggiore Valery Gerasimov, citato dall’agenzia di notizie russa ‘Interfax’, vuole infatti inviare al più presto sul posto esperti per rilevare, tra l’altro, eventuali presenze di mine. Gli archeologi russi hanno già detto che alcuni dei monumenti potranno essere restaurati, poiché i frammenti sono rimasti in prossimità del siti, ma il risultato finale sarà “un’altra cosa” rispetto a come si mostravano un tempo.