ROMA – Il 2024 per i Musei in Comune di Roma prevede un ricco programma espositivo, presentato il 12 dicembre dall’Assessore alla Cultura Miguel Gotor e dal Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce.
Il 2024 aprirà con il restyling dell’identità visiva dei Musei in Comune, con un nuovo logo multicolore che simboleggia le quattro tipologie di musei presenti nella rete: archeologici (rosa), di arte moderna (viola), di arte contemporanea (verde) e scientifici (arancione). Il logo è una rappresentazione visiva della molteplicità e della ricchezza delle collezioni, unite in un sistema unico dedicato a preservare e valorizzare il patrimonio culturale della città. Il giallo fluo, dedicato alla Roma MIC Card – la card che consente, con solo 5 euro, di accedere gratuitamente per un anno in tutti i siti archeologici e in tutti i musei del Sistema – intende evidenziare il carattere energico, vivace e inclusivo dell’intero sistema.
Con lo slogan “La varietà ci rende unici“, la campagna di comunicazione sottolinea l’importanza della diversità e della ricchezza dei musei cittadini, affermando l’impegno nel rendere il patrimonio culturale accessibile a tutti.
Mostre attese nel 2024
Il programma espositivo spazia dall’antichità all’epoca contemporanea, dal pop fino ai grandi maestri della fotografia e tanto altro. Tra le mostre più attese, quella dedicata alla Collezione Farnese presso Villa Caffarelli ai Musei Capitolini. L’esposizione Origini e splendori della Collezione Farnese nella Roma del XVI secolo condurrà i visitatori alla conoscenza della potente dinastia rinascimentale. Ai Capitolini, la tela di Francisco Goya El quitasol dialogherà con La Buona Ventura di Caravaggio in una mostra intitolata Goya e Caravaggio: verità e ribellione.
A Palazzo Caffarelli (Musei Capitolini) in primavera, la mostra Di padre in figlio. Filippo e Filippino Lippi pittori fiorentini del quattrocento, ricostruirà il percorso artistico dei due maestri attraverso dipinti, disegni e una serie di documenti relativi al contesto rinascimentale in cui i due artisti hanno operato.
Il Museo dei Fori Imperiali ai Mercati di Traiano dedicherà una grande esposizione all’imperatore Elagabalo e al suo tempo. Elagabalo e i culti orientali a Roma, offrirà un approfondimento sulla diffusione dei culti orientali a Roma dall’età della repubblica al II secolo d.C., per poi concentrarsi sulla figura di Elagabalo, la sua vita politica, il suo ruolo sacerdotale, la dissoluta vita privata e i legami con la sua famiglia.
Dalla politica all’arte: omaggio a Giacomo Matteotti
Nell’anno del centenario della morte del deputato e segretario del Partito Socialista Riformista Giacomo Matteotti, il Museo di Roma dedicherà una mostra curata da Mauro Canali, uno degli esperti più autorevoli della figura del politico italiano del ‘900.
Rino Gaetano a Trastevere
A Trastevere, il Museo di Roma approfondirà la straordinaria genialità di Rino Gaetano, a 40 anni dalla sua morte, attraverso cimeli vari, foto, articoli di giornale e altro ancora.
Teatro, architettura e arte contemporanea
Il programma del 2024 prevede mostre dedicate al teatro e all’architettura. L’esposizione THEATRUM. Attori, autori e storie del teatro antico all’Ara Pacis porterà i visitatori a rivivere le atmosfere dei grandi teatri romani. Alla Centrale Montemartini, Architetture inabitabili esplorerà la dimensione simbolica e metafisica dell’architettura.
L’arte moderna e contemporanea avrà il suo spazio con una mostra dedicata a Keith Haring alla Galleria d’Arte Moderna, in occasione dei quarant’anni dai suoi interventi artistici di a Roma; a seguire, Estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano con una selezione delle opere della collezione Iannaccone di Milano relative alla linea espressionista dell’arte italiana, fino ai Miaz Brothers, il duo artistico che rileggerà secondo il proprio stile originale e anticonformista alcuni capolavori della collezione permanente.
Il Museo Carlo Bilotti ospiterà l’esposizione Genius loci TTOZOI in cui verranno esposti i risultati degli ultimi interventi artistici del duo TTOZOI alla Reggia di Caserta, a Pompei e al Colosseo.
Come sempre, la fotografia avrà un ruolo di primo piano nel programma espositivo. Dal progetto Franco Fontana. Monografica al Museo dell’Ara Pacis, che racconterà l’intera carriera del fotografo modenese, a mostre dedicate a Hilde Lotz-Bauer, Ouka Leele, Giacomo Pozzi Bellini al Museo di Roma in Trastevere.
Sempre il Museo di Roma in Trastevere racconterà il suo legame con la città nella mostra La quercia del Tasso, ripercorrendo le passeggiate letterarie degli intellettuali, non solo italiani, alla “Quercia del Tasso” (tra i tanti, di Torquato Tasso, Leopardi, Stendhal, Strutt e Rossini).
Omaggio all’Oriente
Due proposte espositive sono dedicate all’Oriente: UKIYOE. Il Mondo Fluttuante al Museo di Roma, testimonianza dell’incontro con il Giappone e la passione per il collezionismo di due viaggiatori italiani, Edoardo Chiossone e Vincenzo Ragusa (entrambi vissuti in Giappone nella seconda metà dell’Ottocento)e, insieme, degli artisti e della produzione artistica giapponese fino ad Utagawa Kunyioshi, uno degli ultimi grandi maestri della pittura e della xilografia giapponese. La mostra ospitata al Museo Napoleonico, Giuseppe Primoli e il fascino dell’oriente espone la collezione di 14 kakemono appartenuti al conte, dal vivido interesse per l’arte del Giappone e, più in generale, del continente asiatico.
I progetti dedicati alle protagoniste dell’arte e della cultura
Titina Maselli al Casino dei Principi di Villa Torlonia, la cui figura verrà riletta come pittrice e, insieme, come scenografa; Maria Barosso al Museo di Roma, autrice di riproduzioni a colori di opere, scavi e monumenti che seppe unire restituzione filologica e interpretazione artistica; Giancarla Frare. Abitare la distanza al Casino dei Principi, uno dei nomi più autorevoli della grafica italiana, ma anche pittrice, fotografa e poetessa dalla carriera quarantennale.
È dedicata alle artiste che lavorarono a Roma a partire dal XVI secolo, come Lavinia Fontana e Artemisia Gentileschi, ma anche Elisabeth Vigée Lebrun e Angelika Kauffmann, la mostra Roma pittrice. Le artiste a Roma tra il XVI e XIX secolo al Museo di Roma.
Il progetto L’arte delle donne a Roma. Secessione, futurismo e ritorno all’ordine al Casino dei Principi di Villa Torlonia intende documentare come, partendo dal movimento futurista e attraversando gli anni del fascismo fino al primo dopoguerra, le pittrici e le scultrici attive nel corso del Novecento abbiano riletto ed interpretato l’impegno artistico, in particolare nella vita culturale della capitale.
Contributo editoriale e pubblicazioni
L’attività espositiva è accompagnata da un costante impegno editoriale della Sovrintendenza Capitolina, per documentare la ricchezza del patrimonio attraverso una collana di volumi dedicati ai singoli siti museali e alle collezioni tematiche.