TRENTO – Per la prima volta, tre grandi musei trentini, il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, il Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, il METS – Museo etnografico trentino San Michele, collaborano per presentare una straordinaria esposizione dal titolo Sciamani. Si tratta di un progetto sviluppato tra il Palazzo delle Albere a Trento e il Museo etnografico trentino a San Michele all’Adige che intende esplorare il complesso rapporto tra gli esseri umani e ciò che non è umano, attraverso la lente multiforme dell’antropologia, psicologia, archeologia e arte contemporanea.
Ogni museo ha contribuito a definire una sezione della mostra, attraverso una visione eterogenea, inclusiva e adatta a ogni pubblico. Dalla Fondazione Sergio Poggianella, partner della mostra, provengono oltre cento reperti e manufatti dalla Cina, dalla Siberia e dalla Mongolia.
Sezione METS – Téchne, spirito, idea
Con Sciamani. Téchne, spirito, idea, a cura di Sergio Poggianella, Micaela Sposito e Luca Faoro, il METS si concentra sulle tecnologie popolari, esplorando l’intersezione tra tradizione e contemporaneità. In questa sezione sono esposti i lavori di undici artisti: Adolf Vallazza, Luca Pojer, Pietro Weber, Denis Riva (Deriva), Andrea Marinelli, Federico Lanaro, Bruno Norbu Griparich, Piermario Dorigatti, Andrea Tagliapietra, Paolo Dolzan e Elias Grüner.
In dialogo con le opere alcuni oggetti della collezione di arte sciamanica della Fondazione Sergio Poggianella, provenienti dall’Asia centrale. L’obiettivo è tessere connessioni tra il museo e l’esterno, sperimentando una strategia di trasversalità.
Sezione MUSE – Comunicare con l’invisibile
A Palazzo delle Albere, la sezione MUSE approfondisce la tematica dello sciamanismo da una prospettiva scientifica ed etnoantropologica. Sempre con reperti sciamanici della Fondazione Sergio Poggianella, provenienti dalla Mongolia, dalla Siberia e dalla Cina, la mostra esplora la figura dello sciamano come mediatore tra umanità e natura. Oltre cento pezzi originali, insieme a reperti archeologici del Paleolitico superiore europeo, offrono un interessante viaggio antropologico. La curatela della sezione MUSE è di Elisabetta Flor, Luca Scoz e Sergio Poggianella; il Comitato Scientifico è formato da Stefano Beggiora, Nicola De Pisapia, Fabio Martini e Lia Emilia Zola.
Sezione Mart – Dimensioni spirituali e terapeutiche
Sempre a Palazzo delle Albert, II piano, la terza sezione del Mart indaga la dimensione spirituale e terapeutica delle pratiche contemporanee legate allo sciamanesimo. Con 40 opere di 26 artisti internazionali degli ultimi 70 anni, selezionate dal curatore Mart Gabriele Lorenzoni e dall’antropologo Massimiliano Nicola Mollona, il percorso esplora stili e media diversi, intrecciando il dialogo tra arte e sciamanismo.
Attraverso l’ambientalismo come filo conduttore, la mostra riflette sull’attualità della convivenza rispettosa e consapevole tra esseri umani e mondi naturali e spirituali. Si parte dall’opera manifesto Difesa della natura di Joseph Beuys, artista sciamano per eccellenza, per proseguire con artisti del calibro di Marina Abramović, David Aaron Angeli, Joseph Beuys e Buby Durini, Alighiero Boetti, Chiara Camoni, Ramon Coelho, Claudio Costa, Jimmie Durham, Bracha Ettinger, Angelo Filomeno, Hamish Fulton, Allan Graham, Louis Henderson, Karrabing Film Collective, Suzanne Lacy, Mali Weil, Attilio Maranzano, Si On, Anna Perach, Ben Russell, María Sojob, Daniel Spoerri, Alexandra Sukhareva, Alisi Telengut, Franco Vaccari.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 30 giugno 2024.