Il San Marco Art Center, dedicato alla cultura visiva contemporanea, apre al secondo piano delle Procuratie con un progetto firmato David Chipperfield
VENEZIA – A pochi passi dalla Basilica di San Marco, in uno degli edifici simbolo della storia veneziana, apre un nuovo centro dedicato alla cultura visiva contemporanea: SMAC – San Marco Art Center, uno spazio concepito per ospitare progetti espositivi e sperimentazioni che attraversano discipline, linguaggi e contesti internazionali.
Il 9 maggio 2025 SMAC aprirà le porte al pubblico, proponendosi come una piattaforma indipendente per il confronto tra arti visive, architettura, moda, tecnologia e cinema.
I 1.000 metri quadrati che SMAC occupa all’interno delle Procuratie sono il frutto di un accurato intervento di restauro firmato da David Chipperfield, Pritzker Prize 2023. Il progetto, commissionato da Generali Real Estate, ha restituito continuità e respiro a un’ala dell’edificio mai prima d’ora accessibile al pubblico in questa forma. Sedici sale collegate da un corridoio lungo oltre 80 metri, illuminate da 58 finestre affacciate sulla piazza simbolo di Venezia: un’architettura che coniuga sobrietà e monumentalità, con finiture in marmorino veneziano grigio chiaro e pavimenti in terrazzo bianco.

La qualità museale è garantita da un impianto tecnologico d’avanguardia, che consente il controllo climatico e igrometrico necessario per accogliere opere di rilievo internazionale. Alcune sale conservano travi rinascimentali a vista o affreschi napoleonici, che saranno attivati anche da una fitta programmazione pubblica pensata per accompagnare le mostre con incontri, simposi e attività partecipative.
“SMAC colma una lacuna nel ricco panorama culturale di Venezia. Ci concentriamo su contenuti che fanno luce sull’inaspettato, che sfidano le convenzioni e pongono domande rigorose”, affermano i co-fondatori Anna Bursaux, David Gramazio e David Hrankovic.
“Siamo un’organizzazione indipendente e sperimentale, che sfida i modelli tradizionali di gestione museale. Accogliamo collaborazioni e forniamo agli artisti, alle istituzioni e ai creativi una piattaforma a Venezia. Le arti, crediamo, aprono nuove possibilità di coesistenza e permettono alle comunità di prosperare”.

Foto di Matteo de Mayda A destra Anna Bursaux
Due mostre inaugurali tra memoria modernista e paesaggio coreano
L’apertura di SMAC coincide con la 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, con la quale il nuovo centro dialoga proponendo due esposizioni dedicate a figure chiave dell’architettura del XX e XXI secolo.
Migrating Modernism. The Architecture of Harry Seidler, curata da Ann Stephen e Paolo Stracchi, è dedicata all’architetto viennese naturalizzato australiano, protagonista della diffusione del modernismo in Oceania. La mostra intreccia biografia e progetto, mettendo in evidenza anche le collaborazioni artistiche con figure come Josef Albers, Sol LeWitt, Alexander Calder, Helen Frankenthaler e Pier Luigi Nervi.
A questa si affianca For All That Breathes on Earth. Jung Youngsun and Collaborators, esposizione che racconta l’opera dell’architetta paesaggista coreana attraverso interventi su scala urbana e territoriale, dalle Olimpiadi di Seul fino all’aeroporto internazionale di Incheon. Un’indagine sulla capacità della progettazione paesaggistica di attivare processi di cura, resilienza e immaginazione ecologica, resa possibile grazie alla collaborazione con il Museo Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Seul e al patrocinio del Comune di Venezia.
Un’istituzione flessibile, orientata al futuro
SMAC si definisce come un’organizzazione sperimentale, non legata a un modello curatoriale tradizionale, ma pensata per attivare alleanze progettuali tra istituzioni, curatori e artisti. Ogni anno proporrà da due a quattro mostre di ampio respiro, accompagnate da eventi, simposi, attività editoriali e incontri pubblici.
A sottolineare questo orientamento, l’8 maggio si terrà The World Around On Site: Venice Biennale 2025, un forum internazionale organizzato in collaborazione con l’organizzazione no-profit The World Around, dedicato ai linguaggi dell’architettura e del design nel contesto delle sfide globali. Il simposio si svolgerà nell’auditorium di The Home of The Human Safety Net, al terzo piano delle Procuratie, che ospita anche il percorso esperienziale “A World of Potential”.

“La visione di SMAC introduce un nuovo concetto a Venezia, arricchendo l’offerta culturale della città e integrandola in un contesto unico come quello delle Procuratie”, commenta Simone Bemporad, Chief Communications & Public Affairs Officer del Gruppo Generali.
“Questo capolavoro di 500 anni fa è stato riaperto alla città e al mondo, progettato per accogliere una comunità che si impegna sulle grandi sfide del futuro. La presenza di SMAC rafforza il nostro desiderio di essere un punto di riferimento, di incontro e di ispirazione”.
In autunno è prevista The Quantum Effect, mostra co-curata da Daniel Birnbaum e Jacqueline Davies, che esplorerà le relazioni tra arte, scienza quantistica, estetica e cultura popolare, in una narrazione che attraversa video musicali, videogame, filosofia e cinema sperimentale.
SMAC si inserisce così in un sistema culturale in trasformazione, proponendo una struttura agile e indipendente che mette in relazione pratiche artistiche, ricerca curatoriale e riflessione interdisciplinare, con l’obiettivo di contribuire a una lettura critica della contemporaneità.
Vademecum
SMAC San Marco Art Centre
Procuratie, Piazza San Marco 105
30124 Venezia
Aperto da mercoledì a lunedì dalle 10 alle 18 (chiuso martedì)
Biglietti e maggiori informazioni su: www.smac.org