Nel cuore dell’antica Ninive, l’attuale sito di Kuyunjik nei pressi di Mosul, gli archeologi dell’Università di Heidelberg hanno riportato alla luce un eccezionale bassorilievo in pietra che raffigura il re Assurbanipal affiancato da due figure divine. Il rilievo, di proporzioni colossali — 5,5 metri di lunghezza per 3 di altezza, per un peso stimato attorno alle 12 tonnellate — è stato scoperto all’interno della sala del trono del cosiddetto Palazzo Nord, costruito dallo stesso sovrano nel VII secolo a.C., e rappresenta una delle testimonianze figurative più significative emerse negli ultimi decenni nel contesto mesopotamico.

Il re, gli dèi, e un’iconografia inedita
Al centro della scena scolpita emerge la figura di Assurbanipal, ultimo grande sovrano dell’Impero Assiro (669–631 a.C.), ritratto in un contesto di apparente colloquio rituale con due delle divinità più importanti del pantheon mesopotamico: il dio Assur, emblema dell’ideologia imperiale assira, e Ishtar, dea della guerra e dell’amore, considerata protettrice della città di Ninive. A seguire, una figura ibrida — il cosiddetto “genio pesce”, associato nella tradizione mesopotamica a fertilità, benedizione e protezione regale — introduce una lettura apotropaica alla composizione. È inoltre presente una quarta figura, con le braccia alzate, forse identificabile come uomo-scorpione, ulteriore elemento mitologico a corredo della scena.
Secondo il professor Aaron Schmitt, responsabile dello scavo per conto dell’Istituto di Preistoria, Protostoria e Archeologia del Vicino Oriente dell’Università di Heidelberg, si tratterebbe di un caso iconograficamente senza precedenti: nessun altro rilievo assiro conosciuto raffigura un sovrano in stretta prossimità con divinità maggiori. È plausibile, secondo le ricostruzioni, che il rilievo fosse originariamente sormontato da un disco solare alato, simbolo astrale legato alla divinità e al potere sovrano.
Un sito indagato da oltre un secolo
Il Palazzo Nord di Ninive è stato oggetto di ricerche sin dalla fine dell’Ottocento, quando le prime missioni britanniche misero in luce i celebri rilievi oggi custoditi al British Museum. Tuttavia, la porzione appena rinvenuta era sfuggita a quelle esplorazioni, probabilmente perché occultata in una fossa colmata di terra durante l’epoca ellenistica (tra il III e il II secolo a.C.). Gli archeologi dell’Heidelberg Nineveh Project, attivo dal 2018 e diretto dal professor Stefan Maul, hanno iniziato nel 2022 a indagare sistematicamente il tumulo centrale del palazzo, identificando l’area della sala del trono come uno dei nuclei simbolicamente più carichi dell’intero edificio.
L’ipotesi attuale è che il rilievo decorasse una nicchia collocata di fronte all’ingresso principale della sala, in una posizione di massima visibilità e significato. La sua sepoltura potrebbe essere stata intenzionale, un gesto rituale o difensivo, ma al momento mancano certezze. In accordo con lo Iraqi State Board of Antiquities and Heritage (SBAH), il progetto prevede di ricollocare in futuro il rilievo nel sito originario, restituendolo alla fruizione pubblica.
Un tassello fondamentale per la comprensione dell’ideologia assira
Questa scoperta, oltre ad arricchire il corpus delle testimonianze artistiche neoassire, offre spunti inediti sulla rappresentazione del potere divinizzato nella tarda età imperiale. La compresenza di re e divinità in un medesimo spazio figurativo potrebbe riflettere una concezione più complessa e totalizzante della regalità. I prossimi studi, annunciati per i mesi a venire, saranno fondamentali per decifrare appieno l’iconografia e la funzione originaria del rilievo, restituendo un’immagine più sfaccettata del pensiero politico e religioso dell’ultimo Assurbanipal.