ROMA – Dal 2006 l’Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa, con sede a Venezia, è attivo nel sostenere la cooperazione regionale sulla lotta al traffico illecito di beni culturali nell’Europa sud-orientale. Nel 2014, l’UNESCO e l’Italia hanno unito le forze per formare a Roma, in una sede del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, funzionari delle autorità nazionali per la cultura, polizia e dogana dei Paesi del Sud-Est Europa. L’ex Repubblica Jugoslava di Macedonia e l’Albania hanno beneficiato di quest’azione rispettivamente nel 2014 e 2015
L’obiettivo di questo terzo seminario è quello di sensibilizzare e di sviluppare le capacità dei rilevanti servizi bosniaci (con particolare attenzione a polizia, dogana, magistratura, ministeri della cultura e degli affari civili) sia a livello statale che ad altri livelli amministrativi, relativamente all’applicazione di norme e buone pratiche internazionali, sulla scorta dell’esperienza maturata dalle autorità italiane.
Particolare attenzione sarà posta sulla “Convenzione UNESCO concernente le misure da adottare per interdire e impedire l’illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali” (1970) e sulla “Convenzione UNIDROIT sui beni culturali rubati o illecitamente esportati” (1995).
Grazie alla preziosa collaborazione dei Carabinieri – Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale, il cui lavoro è riconosciuto come un’eccellenza a livello internazionale, i partecipanti al seminario saranno formati su una varietà di argomenti relativi alla lotta contro il traffico illecito di beni culturali, nonché su questioni attinenti la restituzione o il ritorno dei beni culturali, le misure di prevenzione e di sensibilizzazione, ecc. Tra i relatori figureranno rappresentanti di organizzazioni internazionali – UNESCO, UNIDROIT, UNODC, RILO-WE – e dei competenti ministeri e servizi specializzati italiani.
Durante il workshop, i partecipanti avranno anche l’opportunità di partecipare alla cerimonia per la restituzione di reperti archeologici sequestrati dai Carabinieri TPC a favore delle ambasciate dell’Ecuador e del Guatemala in Italia, come prova dell’importanza fondamentale della cooperazione internazionale nella lotta contro questa attività criminale.
Sebbene il traffico illecito di oggetti culturali, infatti, sia difficilmente misurabile in termini assoluti, esso è una delle maggiori attività criminali al mondo, assieme al traffico di armi e di droga. Oltre a essere un crimine contro la storia e l’identità delle comunità coinvolte, nonché dell’intera umanità, il traffico illecito di beni culturali è sempre più legato ad altri crimini internazionali, compreso il finanziamento del terrorismo.
Il seminario è organizzato grazie al contributo dell’Italia (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) all’Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa.