VENEZIA – Si è appena conclusa la quarta campagna di scavi archeologici presso il sito di Lio Piccolo, situato lungo il canale Rigà nella laguna nord di Venezia. Il progetto, condotto sotto concessione ministeriale dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia, è stato diretto dal professor Carlo Beltrame, specialista in Archeologia marittima, con la collaborazione della ricercatrice Elisa Costa. Gli scavi, che hanno coinvolto dottorandi e studenti con brevetto subacqueo, rappresentano un’importante opportunità di formazione.
Scoperta di un vivarium romano del I secolo d.C.
La campagna di scavi ha portato alla luce un vivarium, una vasca per il mantenimento delle ostriche, costruita con mattoni e legno e risalente alla seconda metà del I secolo d.C. Situata attualmente a oltre 3 metri sul livello del mare, la vasca era probabilmente allagata per circa un metro e mezzo durante l’epoca romana. La struttura, progettata per mantenere vive le ostriche, possedeva un sistema di circolazione dell’acqua ancora da decifrare.
All’interno della vasca, sono stati scoperti due ambienti separati da paratie in legno, destinate a mantenere le ostriche separate da altre specie di molluschi. Questi ritrovamenti sono particolarmente rilevanti per lo studio della biodiversità marina dell’epoca, attualmente condotto dall’esperta Irene Guarnieri del CNR-ISMAR di Venezia.
La struttura del vivarium presenta una straordinaria conservazione dei componenti lignei, grazie alle condizioni anossiche dei sedimenti. Questa scoperta trova un unico confronto con una vasca simile trovata nella laguna di Narbonne, utilizzata per l’allevamento di pesci. A Lio Piccolo, il vivarium misura quasi due metri di larghezza e otto metri di lunghezza, ma ulteriori scavi stabiliranno la dimensione effettiva.

Le altre scoperte
Durante la campagna del 2024, è stata scoperta una struttura in pali e tavole, la cui datazione sarà determinata nei prossimi mesi. L’area di scavo ha inoltre restituito tessere di mosaico, frammenti di affresco e ceramica fine, suggerendo la presenza di una dimora di alto pregio. Le fondazioni in pali di quercia indicano un edificio importante, che sarà esplorato nei futuri scavi.
Le tecniche di dendrocronologia e radiocarbonio, condotte in collaborazione con il Museo Civico di Rovereto e il Weitzmann Institute, permetteranno datazioni precise del legno ritrovato. Inoltre, campionamenti di sedimenti contribuiranno alla ricostruzione dell’ambiente antico attraverso lo studio di macroresti vegetali e polline. I rilievi subacquei con fotogrammetria digitale hanno permesso di creare un modello 3D dell’area di scavo.
Coinvolgimento della comunità locale
Per la prima volta, lo scavo è stato aperto al pubblico con tre incontri organizzati dal Comune di Cavallino-Treporti, parte dell’iniziativa “Incontri tra archeologia e comunità”. Questi eventi, inclusi quelli dedicati ai bambini, hanno permesso di condividere le attività di scavo con la comunità locale e gli appassionati.
Finanziamenti e collaborazioni
Gli scavi sono stati finanziati dal Comune di Cavallino-Treporti e dal progetto PNRR CHANGES, con particolare attenzione alla ricostruzione dei paesaggi storici e archeologici. L’Università Ca’ Foscari Venezia, partner del progetto, ha scelto il sito sommerso di Lio Piccolo come indicatore per lo studio del paesaggio e del popolamento in epoca romana.
Il progetto è stato supportato tecnicamente dall’impresa Archeotecnica di Venezia e sorvegliato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna.