L’evento celebrativo si terrà mercoledì 31 luglio 2024 (ore 19.00) alla presenza del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, del Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi e di tutte le istituzioni pubbliche e private coinvolte nel percorso di candidatura.
ROMA – “Via Appia. Regina Viarum” è entrata nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Ad annunciarlo il Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito a Nuova Delhi per la 46esima sessione. Questo rende la Via Appia il 60esimo sito italiano a ottenere tale prestigioso riconoscimento.
Una candidatura ministeriale
La candidatura è stata promossa direttamente dal Ministero della Cultura, che ha coordinato ogni fase del processo, dalla documentazione necessaria alla richiesta d’iscrizione. Questo traguardo è stato raggiunto grazie alla collaborazione di numerose istituzioni, tra cui 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, e molte comunità territoriali. Anche il Ministero degli Affari Esteri, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e la Santa Sede hanno partecipato attivamente.
Dichiarazioni delle autorità
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha espresso grande soddisfazione e orgoglio per questo risultato, sottolineando l’eccezionale valore della Via Appia come straordinaria opera ingegneristica essenziale per gli scambi commerciali, sociali e culturali con il Mediterraneo e l’Oriente. Ha inoltre sottolineato come questo riconoscimento valorizzi la nostra storia e identità, portando potenziali benefici economici ai territori interessati.
Il Sottosegretario alla Cultura con delega all’UNESCO, Gianmarco Mazzi, ha affermato che la Via Appia rappresenta un successo per il Ministero della Cultura e per milioni di italiani che vivono nei territori attraversati dalla storica strada. Ha anche evidenziato che questo traguardo si aggiunge all’affermazione della lirica italiana come patrimonio UNESCO.
Cenni storici sulla Via Appia
L’Appia fu la prima grande strada di Roma, costruita con tecniche innovative e considerata un capolavoro di ingegneria civile. Iniziata nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, fu successivamente prolungata fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi. La Via Appia Traiana, una variante realizzata dall’imperatore Traiano nel 109 d.C., facilitò ulteriormente il percorso da Benevento a Brindisi.
Originariamente concepita per scopi militari, la Via Appia divenne rapidamente una strada di comunicazione commerciale e culturale, diventando il modello per tutte le successive vie pubbliche romane e costituendo la base dell’attuale rete di comunicazione del bacino del Mediterraneo.