Un ritrovamento sensazionale a Erimi, nell’entroterra di Limassol, riporta alla luce un monolite risalente all’età del Bronzo Medio (2.000-1.600 a.C. circa)
Una missione archeologica, guidata dal professor Luca Bombardieri, direttore scientifico del Progetto Archeologico Italiano Erimi e docente dell’Università di Siena, ha scoperto un monolite di 4.000 anni fa nel complesso artigianale di Erimi. Si tratta del più antico spazio sacro mai attestato a Cipro e la sua scoperta rappresenta un passo fondamentale per la comprensione dell’ideologia e dei riti di questa antica comunità artigiana.
Il complesso, situato su un alto terrazzo calcareo che domina il fiume Kouris, presenta un monolite di notevoli dimensioni, alto circa 2,30 metri, completamente levigato. Originariamente posizionato al centro della stanza, il monolite è crollato sul pavimento distruggendo un’anfora posta ai suoi piedi davanti a un piccolo focolare circolare. “Lo spazio interno della stanza – afferma il professor Bombardieri – era concepito per circolare attorno al monolite, all’anfora e al focolare, che occupavano la parte centrale.”

Un luogo di culto per una comunità di artigiani
La presenza di questo spazio sacro all’interno del complesso artigianale suggerisce un legame profondo tra le attività produttive e la sfera religiosa della comunità. “Le peculiarità di questo spazio – spiega il professor Bombardieri – soprattutto se paragonato agli spazi circostanti il laboratorio di produzione, indicano che si tratta di un piccolo spazio sacro, il più antico effettivamente attestato in quest’isola, con interessante funzione culturale proprio perché situato all’interno del complesso del laboratorio. In questo modo, l’attività che sosteneva economicamente la comunità, coinvolgeva anche ideologicamente e simbolicamente i suoi membri“.
Un progetto di ricerca internazionale
La scoperta del sito sacro di Erimi è il risultato di quindici anni di ricerche condotte dal Progetto Archeologico Italiano Erimi, un programma di ricerca internazionale che si avvale della collaborazione di numerose istituzioni, tra cui l’Istituto di Cipro e l’Infn-Labec. Il progetto ha ottenuto il sostegno del Fondo Archeologico Mediterraneo, dell’Istituto di Preistoria dell’Egeo, della Farnesina e dell’Ambasciata italiana a Nicosia.
Il lavoro sul campo e le attività di ricerca della Missione Archeologica Italiana di Erimi vedono coinvolti circa 30 tra specialisti e studenti provenienti da Italia, Cipro e Grecia. Tra questi, figurano archeologi, studiosi di beni culturali, geologi e paesaggisti.
L’obiettivo principale del progetto di ricerca è quello di approfondire le conoscenze sulla produzione e sulle relazioni culturali durante la fase di transizione verso la società urbana a Cipro, un’isola che fungeva da ponte tra il Vicino Oriente e il Mediterraneo.