Non c’è linea netta tra ciò che si dissolve e ciò che resta. Nell’universo visivo di Veronica Gaido, tutto scorre: la pelle, le onde, la memoria. Dal 19 aprile al 25 maggio 2025, il Fortino Leopoldo I di Forte dei Marmi si apre a questo flusso, accogliendo Fluire l’infinito, un progetto che riunisce trent’anni di ricerca fotografica, tra mare e corpi, visioni e attraversamenti.
Luogo simbolico della città e architettura difensiva settecentesca, il Fortino si trasforma in dispositivo contemporaneo di visione, accogliendo una mostra che sfugge alla staticità e costruisce un percorso immersivo, a cura di Beatrice Audrito.
Un percorso visivo tra trasformazione e permanenza
Distribuita sui tre livelli del Fortino, l’esposizione si apre con una nuova serie di opere dedicate al mare, da cui prende il titolo l’intero progetto. “Fluire l’infinito” è un’indagine sulla relazione tra l’acqua, come elemento universale, e il corpo umano, inteso come custode di emozioni e narrazioni legate alla Versilia, terra d’origine dell’artista. Un omaggio intimo e al tempo stesso universale, in cui il paesaggio marino si dissolve in immagini fluide, incerte, costruite attraverso l’uso sapiente della lunga esposizione.
Nei piani superiori, il lavoro si espande e assume nuove declinazioni. Aphrodite riflette sul corpo come spazio di metamorfosi, mentre Through the View, presentato nel 2014 per il centenario di Forte dei Marmi, offre uno sguardo sulla città attraverso fotografie in bianco e nero che moltiplicano le prospettive e ne rivelano la geometria nascosta.
Il tempo, la luce, lo sguardo: la fotografia come flusso
L’intero progetto si muove lungo il confine tra l’immagine e il suo superamento, tra la fotografia intesa come documento e la fotografia come esperienza sensoriale. Gaido costruisce un linguaggio che attinge tanto alla tecnica quanto all’intuizione, traducendo la realtà in una forma visiva che cattura lo scorrere, il non-finito, l’instabilità.
La lunga esposizione diventa così strumento per restituire un tempo esteso, dilatato, che si imprime sull’immagine lasciando tracce di presenza e movimento. Il risultato è un atlante visivo dove il reale si fa opaco, eppure non per questo meno autentico.
Una traiettoria artistica in continua evoluzione
Nata a Viareggio nel 1974, Veronica Gaido si forma nelle principali scuole di arti visive europee, sviluppando fin da subito un approccio sperimentale e aperto al dialogo tra linguaggi. Accanto alla carriera nel mondo ADV – dove ha ritratto figure come Andrea Bocelli, Joe Bastianich e Alfonso Cuarón – porta avanti una ricerca artistica che attraversa territori e culture.
Dal debutto alla Biennale di Venezia nel 2001 con il “Bunker Poetico” di Marco Nereo Rotelli, il suo lavoro si è sviluppato lungo una linea che intreccia spazio, luce e percezione, dando vita a progetti come Atman (2012), Mogador (2014), Doppio Corpo (2019), Dedalo (2021–2022) e Invisible Cities (2023–2024). Una traiettoria che, pur mutando nei luoghi e nei formati, mantiene costante l’indagine sull’invisibile che si annida nella materia del reale.


Con “Fluire l’infinito”, Gaido torna in Versilia non per chiudere un cerchio, ma per aprirne uno nuovo, riaffermando la fotografia come linguaggio poroso, in grado di assorbire tempo, luce e memoria, e restituirli in immagini che non raccontano, ma attraversano.
Vademecum
VERONICA GAIDO
Fluire l’infinito
a cura di Beatrice Audrito
19 aprile – 25 maggio 2025
Fortino Leopoldo I, Piazza Garibaldi, Forte dei Marmi (LU)
Inaugurazione: Sabato 19 aprile, ore 18.00
Orari di apertura:
Tutti i giorni: 9.00/13.00 – 15.00/19.00 – Ingresso gratuito
Info: Ufficio Informazioni Turistiche(+39) 0584 280292 forteinfo@comunefdm.it www.visitforte.com