ROMA – Gli NFT, o Non Fungible Token, hanno rivoluzionato il mondo dell’arte digitale e del collezionismo dal 2014, con il primo NFT “Quantum” creato dall’artista Kevin McCoy. Questo nuovo formato ha introdotto un modo innovativo di scambiare e possedere opere d’arte digitali, culminando in un boom economico nel marzo 2021. Tuttavia, entro l’aprile 2023, il mercato ha subito un calo drastico, evidenziando la volatilità e le sfide di questo settore emergente.
Il documentario “What the Punk!”
Il docufilm “What the Punk!”, disponibile su ARTE.TV, esplora la storia e l’evoluzione degli NFT attraverso le voci di pionieri della CryptoArt come i developers e informatici Matt Hall e John Watkinson, creatori dei CryptoPunks, e lo street artist ROBNESS. Protagonisti che hanno plasmato il panorama del collezionismo digitale, offrendo uno sguardo approfondito su un fenomeno che ha rivoluzionato la creatività e la proprietà digitale.
Il ruolo di TokenAngels
TokenAngels, un collezionista italiano di arte digitale, ha co-prodotto il documentario, portando alla luce la storia di alcuni degli NFT come HomerPepe e BOOUUSEGG. Da anni, TokenAngels è attivo nel mondo della computer art, anticipando molte delle tendenze che oggi caratterizzano il mercato degli NFT. La sua collezione e il suo supporto agli artisti digitali contemporanei ne fanno una figura centrale nel dibattito sull’arte digitale.
La storia dei CryptoPunks
Creati nel 2017 da Matt Hall e John Watkinson, i CryptoPunks sono stati tra i primi NFTs ad acquisire valore simbolico e commerciale. Con 10.000 avatar unici generati da un algoritmo, questi NFT sono diventati rapidamente oggetti di culto all’interno della comunità cripto, attirando l’attenzione di collezionisti, speculatori e persino istituzioni museali come il Museo Pompidou di Parigi.
Gli NFT tra arte e speculazione
Il documentario esamina anche il lato controverso degli NFT, esplorando come la speculazione abbia rapidamente infiltrato questo nuovo mercato. Personaggi come ROBNESS hanno reagito a questa tendenza distruggendo un CryptoPunk per denunciare l’eccessiva commercializzazione dell’arte digitale. Questa azione simbolica mette in luce le tensioni tra creatività pura e mercificazione, un tema ricorrente nel dibattito sugli NFTs.
Gli NFT hanno sicuramente aperto nuove possibilità per artisti e collezionisti, permettendo una monetizzazione diretta e un controllo maggiore sulla distribuzione delle opere digitali. Tuttavia, questo nuovo modello ha anche sollevato questioni riguardanti l’autenticità, la proprietà e il ruolo dei collezionisti, spesso diventati figure influenti quanto gli artisti stessi.
“What the Punk!”, disponibile su ARTE TV e sul sito ufficiale WhatThePunk.xyz, è scritto da Hervé Martin Delpierre e Marc Lustigman, diretto da Hervé Martin Delpierre, prodotto da Marc Lustigman, Noam Roubah, produttori associati TokenAngels e ARTE.