FIRENZE – L’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze ha recentemente acquisito un’importante scultura del primo Rinascimento: una testa in terracotta che ritrae Filippo Brunelleschi (1377-1446), il celebre architetto della Cupola del Duomo di Firenze. Questa scultura, un’opera inedita di Andrea di Lazzaro Cavalcanti, detto il Buggiano (1412-1462), rappresenta il modello originale per il busto marmoreo destinato al monumento commemorativo di Brunelleschi nel Duomo di Firenze.
La scoperta
Gli storici dell’arte Giancarlo Gentilini e Alfredo Bellandi hanno identificato questa testa in terracotta come il modello creato da Buggiano, il figlio adottivo di Brunelleschi, poco dopo la morte dell’architetto nel 1446. La scultura, rinvenuta in una dimora storica dell’area fiorentina, è stata incredibilmente preservata per quasi 600 anni nonostante la delicatezza del materiale.
Breve storia del monumento
Filippo Brunelleschi morì il 15 aprile 1446 e il Buggiano realizzò la maschera funeraria nello stesso giorno. Il 18 febbraio 1447, gli Operai dell’Opera di Santa Maria del Fiore decisero di realizzare un monumento parietale in suo onore. Andrea Cavalcanti ricevette il marmo per il busto clipeato che fu completato verso la fine di maggio 1447. Il modello in terracotta, utilizzato come riferimento per la scultura marmorea, fu successivamente conservato come opera autonoma.
L’importante acquisizione
L’Opera di Santa Maria del Fiore ha acquisito la scultura per 300.000 euro e, dopo il restauro, sarà esposta nel Museo dell’Opera del Duomo. Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, ha sottolineato l’importanza dell’opera che offre un raro ritratto coevo di Brunelleschi. Oltre al monumento marmoreo nella Cattedrale di Firenze e alla maschera mortuaria conservata nel Museo dell’Opera del Duomo, esistono solo altri due ritratti pittorici di Brunelleschi: uno negli affreschi della Cappella Brancacci e uno al Museo del Louvre.
La testa in terracotta rappresenta una delle più antiche effigi in terracotta esistenti e costituisce una significativa testimonianza della rinascita del ritratto scultoreo nel primo Quattrocento, un periodo segnato dall’emergere dell’Umanesimo. Antonio Natali, consigliere dell’Opera di Santa Maria del Fiore ed ex direttore degli Uffizi, ha evidenziato l’importanza dell’acquisizione, sottolineando il legame tra Brunelleschi e Buggiano, che ha realizzato anche altre opere per il Duomo di Firenze.
Dettagli tecnici e restauro
La scultura necessiterà di un restauro, essendo comunque integra eccetto una lacuna nel mento. Presenta diffuse scalfitture e residui di diverse stesure pittoriche, inclusa una velatura gessosa e tracce di colori bruni che probabilmente simulavano il bronzo.