PAESTUM – Cultura significa coesione sociale, libertà di espressione, costruzione dell’identità, responsabilizzazione civile, capacità di dialogo tra civiltà differenti. Realizza società resilienti, pacifiche e stabili, favorisce lo sviluppo economico, la produzione locale e la creazione di lavoro. Non va confusa con l’erudizione astratta ma è l’agire quotidiano di chi si spende per progetti che tendano a questi risultati. Oggi sono sempre di più coloro che ritengono la cultura strumento primo per prevenire e superare i conflitti.
La 26ma Borsa Mediterranea per il Turismo Archeologico, in tutte le sue componenti, è un evento altamente creativo che concretamente realizza tale obiettivo. Tra le realtà presenti a Paestum, è bene rilevare il ruolo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, nata con la legge di riforma della cooperazione (Legge n. 125/2014). Essa si prefissa l’ambizioso traguardo di contribuire allo sviluppo globale, alla promozione del benessere umano e alla protezione dell’ambiente, alla valorizzare della cultura anche come strumento di sviluppo socio-economico, dunque di prosperità.
L’AICS ha investito nel settore culturale quasi 100 milioni di euro in sei anni (2016-2022), per oltre 120 iniziative in 30 paesi. Questi investimenti si sono concentrati su quattro ambiti principali di intervento: protezione del patrimonio culturale, sviluppo delle industrie culturali e creative, promozione del turismo sostenibile e sensibilizzazione alla cultura. Questi settori sono allineati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, che riconoscono esplicitamente il ruolo della cultura come “target” di sviluppo.
Gli enti esecutori degli interventi in questo settore sono soggetti pubblici e privati, sulla base del principio di sussidiarietà e, dunque, le amministrazioni dello Stato, le Regioni e gli enti locali, le università e altri enti pubblici, le organizzazioni della società civile e altri soggetti senza finalità di lucro. Secondo quanto previsto dalla Legge sono considerate anche collaborazioni con gli organismi internazionali (in questo ambito prevalentemente con l’UNESCO), con le banche di sviluppo, con i fondi internazionali.
Non va trascurato il ruolo che gli interventi in questo settore possono avere come vetrina promozionale delle imprese italiane, il cui valore è internazionalmente riconosciuto, nel campo della produzione di materiali e macchinari, imprese di restauro, servizi di gestione e comunicazione di siti archeologici e monumenti, attività di animazione culturale e coesione sociale, tecnologie collegate e per quanto riferibile ai comparti del design, moda, musica, cinema, audiovisivo e spettacolo.
L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), partecipa alla BMTA 2024 a Paestum dal 31 ottobre al 3 novembre, per presentare i progetti realizzati nel settore del patrimonio culturale e della cultura, con un focus su quattro Paesi dell’area mediterranea e del vicino oriente: Tunisia, Marocco, Giordania e Iraq. La presenza di AICS ha lo scopo di sottolineare il valore e l’efficacia delle azioni di cooperazione in questi ambiti, in quanto generatrici di sviluppo economico, crescita e identità, grazie anche alla formazione specializzata e alla creazione di servizi turistici sostenibili e di qualità.
Alla 26ma Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, il direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo Marco Riccardo Rusconi, venerdì 1 novembre, aprirà i lavori del suddetto focus, nella conferenza su “Il patrimonio culturale nel Mediterraneo come fattore di sviluppo: le iniziative dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo”. Molti gli interventi di relatori provenienti dai paesi dove tale cooperazione culturale è stata realizzata.