PAESTUM – La sede della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (BMTA) è suggestivamente ubicata nel complesso immobiliare di un ex tabacchificio, a due passi dalla mitica Paestum situata nel Borgo Cafasso, centro rurale sorto agli inizi del secolo scorso e sviluppatosi intorno agli impianti produttivi. Nelle dolci giornate autunnali a lei dedicate dal 31 ottobre al 3 novembre 2024, un andirivieni di visitatori ha fatto la spola tra la borsa e Paestum, ansiosa di una visita guidata ai templi. Colpisce la bellezza grandiosa e arcaica della zona archeologica, ma ancor più chi lavora nell’area intera per il suo prodigarsi con i turisti: lavoro appassionato di una schiera di giovani e meno giovani che contribuiscono al progresso del territorio.
Su questo ancestrale istinto creativo l’AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – fonda la sua azione, per promuovere internazionalmente la fratellanza fra i popoli e la crescita economica attraverso arte e cultura. Marco Riccardo Rusconi, milanese, classe 1972, diplomatico con una carriera di incarichi prestigiosi, tra cui quello di Console generale a Montreal, è oggi Direttore dell’AICS, agenzia che è tra i partner ufficiali della BMTA 2024. Rusconi alla Borsa ha presentato numerose iniziative di cooperazione realizzate in ambito culturale, con un focus su quattro Paesi dell’area mediterranea e del vicino oriente: Tunisia, Marocco, Giordania e Iraq, in una conferenza dal titolo “Il Patrimonio culturale nel Mediterraneo come fattore di sviluppo: le iniziative dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo”.
Con Marco Riccardo Rusconi, tra i relatori del panel il Direttore Generale del Patrimonio Culturale Ministero della Cultura del Marocco Mustapha Jlok, il Vice Direttore Generale delle Antichità del Ministero della Cultura della Siria Houmam Saad, il Direttore Generale del Museo dell’Iraq a Baghdad Luma Yas Jasim, l’esperto del Patrimonio Culturale di AICS Libano Georges Cherabie.
“Il motto della cooperazione italiana – ha esordito Marco Riccardo Rusconi – è non lasciare indietro nessuno, soprattutto nelle condizioni di maggiore difficoltà. Quindi non abbandoniamo un Paese in un momento critico o di conflitto. La nostra legge in materia – ha spiegato – dice che la cooperazione allo sviluppo serve anche a prevenire i conflitti e a creare processi di pacificazione dopo i conflitti; quindi, l’Agenzia non lascerà mai un territorio e non lo farà neanche nel caso del Libano. Ringraziamo gli amici libanesi che sono venuti qui a Paestum. Il Libano è un Paese dove abbiamo importanti iniziative in corso; abbiamo contribuito alla ricostruzione del Museo Nazionale a Beirut: una bellissima operazione in un luogo di conflitto, dato che era sulla linea divisoria della lunga guerra civile che ha afflitto il Libano dopo l’invasione di Israele, e che nel tempo è diventato un luogo di unità e di irradiazione di cultura”.
Esempi tangibili dei diversi ambiti di intervento dell’Agenzia, sono il restauro fisico di monumenti e immobili come il recupero della policromia del mosaico di Madaba in Giordania, dove sono intervenuti con le maestranze locali al fine di trasmettere le competenze dei centri di restauro italiani. E ancora gli interventi di restauro architettonico finalizzati alla creazione di un Centro mediterraneo per le arti applicate come il complesso di Santa Croce a Tunisi, nel quale si vogliono raccogliere e promuovere i mestieri tradizionali della cultura locale.
Le iniziative volte al recupero di ambienti per destinarli a laboratori di restauro con le più moderne e sofisticate attrezzature come a Jerash, in Giordania. E, ancora, il Programma CHUD, in Libano, esempio virtuoso di progetto multidimensionale che coinvolge le 5 principali città storiche del Paese (Baalbek, Byblos, Sidone, Tripoli e Tiro), fino al caso del Museo di Aleppo, in Siria, dove l’azione di riabilitazione e recupero, che ha consentito di rendere nuovamente accessibile il museo, mira a valorizzare la coesione sociale e l’accoglienza e si inserisce nel quadro dell’azione umanitaria in risposta alle conseguenze della crisi siriana nella regione.
“La dimensione alla formazione è fondamentale per noi – ha precisato Rusconi – non agiamo sulle cose ma sulle persone, cioè su come si può creare sviluppo umano, economico e sostenibile attorno a questi siti e quindi portare prosperità anche nelle zone più remote dei Paesi con cui lavoriamo. L’efficacia delle attività poste in essere e i risultati ottenuti nel Mediterraneo come in altre parti del mondo, universalmente apprezzati e riconosciuti, ci incoraggiano a moltiplicare gli interventi su questo terreno, anche in altri contesti culturali, come nel continente africano, dove l’Agenzia opera storicamente e dove sta intensificando la sua azione, con la spinta del Piano Mattei, coinvolgendo sempre le eccellenze italiane del settore”.