MANTOVA – Un’Adorazione dei pastori di Girolamo Bonsignori entra a far parte della raccolta rinascimentale di Palazzo Ducale di Mantova. Questo piccolo capolavoro, aggiudicato il 23 maggio 2024 durante un’asta di Christie’s a New York, rappresenta un esempio di rara e raffinata maestria compositiva. Un acquisto di particolare rilievo, dato che Bonsignori ha realizzato un numero molto limitato di opere.
Fra Girolamo Bonsignori, meno noto del fratello Francesco, è stato una figura di rilievo della pittura rinascimentale veronese. Nato intorno al 1472, l’artista era probabilmente conosciuto col nome di battesimo Matteo, come indicato in un registro del 1492, prima di entrare nell’ordine domenicano. Giorgio Vasari descrive Bonsignori come un uomo «non pur di santa e buona vita» ma un «ragionevole dipintore», ricordando opere come il Cenacolo e la Passione del Signore nel convento di San Domenico a Mantova.
Le sue opere includono il famoso Cenacolo di Badia Polesine, originariamente destinato al refettorio di San Benedetto in Polirone, e altri affreschi conservati nella chiesa abbaziale. A Verona, due ante d’organo con l’Annunciazione, custodite nel Museo di Castelvecchio e provenienti da San Pietro Martire di Murano, testimoniano l’eleganza e la sobrietà del suo stile. La produzione artistica di Bonsignori rimane estremamente limitata, rendendo le sue opere rare e di eccezionale interesse.
L’Adorazione dei pastori: un capolavoro riscoperto
Questa versione dell’Adorazione dei pastori rappresenta, secondo Gianni Romano, un apice nella carriera di Bonsignori, giudicata il suo capolavoro nel 1998. Con una composizione articolata e dettagli iconografici curiosi e affascinanti, l’opera mostra una pavimentazione in marmo a scacchiera bianca e nera e un pilastro con un bassorilievo raffigurante Davide con la testa di Golia.
La scena è arricchita da due angeli in volo con un cartiglio, da un paesaggio fantastico con una città all’orizzonte, e da un’immagine della Vergine intenta ad asciugare i panni, un dettaglio raro che richiama alcune rappresentazioni della Natività. Al centro, un distico latino, “Partus integritas, discordes tempore longo / virginis in gremio fœdera pacis habent”, proveniente dal De partu Virginis di Jacopo Sannazaro (1513-1526), suggerisce una datazione dell’opera tra il 1526 e il 1529, ovvero gli ultimi anni della vita di Bonsignori.
L’importanza dell’acquisizione
Stefano L’Occaso, direttore del Palazzo Ducale di Mantova, sottolinea come quest’opera rappresenti un tassello fondamentale per comprendere l’evoluzione artistica di Bonsignori. L’intervento dell’artista nel refettorio di San Benedetto a Polirone, inizialmente attribuito al Correggio, ha trovato conferma proprio grazie a quest’ultimo acquisto.
La partecipazione di Palazzo Ducale all’asta è stata un’operazione complessa, resa possibile grazie alla Direzione Generale Musei, che ha sostenuto l’acquisizione come un’iniziativa di straordinario valore per il patrimonio nazionale. L’opera, attualmente esposta nella sezione “Rinascimento a Mantova” presso il Castello di San Giorgio.
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