BOLZANO – Prende il via il 24 settembre 2021 BAW – Bolzano Art Weeks, un evento collettivo che, nell’arco di dieci giorni (terminerà il 3 ottobre 2021), riunisce più di 80 progetti espositivi – diffusi fra gallerie, musei, atelier, spazi pubblici, privati e temporanei – e oltre 70 istituzioni, associazioni, artisti e altri protagonisti della scena artistica e culturale altoatesina.
Nato da un’idea della curatrice e manager culturale Nina Stricker, BAW – Bolzano Art Weeks abbraccia tutta la città di Bolzano – per espandersi nelle intenzioni successive all’intero Alto Adige – con l’intento di coinvolgere un pubblico ampio e diversificato in progetti espositivi, performativi, installativi, multimediali e site-specific.
“BAW – Bolzano Art Weeks – spiega la curatrice – intende raccogliere e dare impulsi, catalizzare e far esplodere le energie collettive per tanto tempo rimaste inattive, far seguire a mesi di chiusura settimane fertili di festosa apertura, ritornare alla vita urbana per esplorare la città nella sua complessità e varietà per rendere di nuovo l’arte un’esperienza di produzione e fruizione per molti, dopo un periodo particolarmente difficile di isolamento e forzata immobilità”.
Cosa vedremo
Sullo sfondo delle grandi mostre appena inaugurate a Museion, ar/ge Kunst e quelle di Transart, Foto Forum/Fondazione Antonio Dalle Nogare che apriranno nell‘ambito di BAW, fra gli highlights prodotti ad hoc sicuramente c’è l’arazzo di grandi dimensioni “Recycled Brain” di Christian Fogarolli, esito di un percorso di residenza che l’artista ha condotto, su invito di A Collection APS, assieme al maestro tessitore Giovanni Bonotto e con la supervisione di Chiara Casarin, che sarà presentato in collaborazione con Galerie Alberta Pane in occasione del Pre-opening di BAW il 23 settembre ospitato dal Parkhotel Laurin.
Ospiti di eccezione anche la mostra “Art and Textile“ di Lottozero, l‘Open Studio di Marcello Jori a cura di Kathrin Oberrauch e la performance “TIME INFLUENCE (Chess Flu)” di Stefano Cagol. L’artista su invito del collezionista e membro del comitato curatoriale Tommaso Tisot, mette in atto una sorta di partita a scacchi come performance sulla scacchiera monumentale che ha realizzato 14 anni fa al Parco Mignone, una meditazione sul tempo in un momento di sovversione della sua dimensione individuale, collettiva e universale. Infine l’installazione partecipativa “DISCO FOR ONE” dell’artista greca Maria Papadimitriou esposta all‘ultima Biennale Gherdëina e re-installata davanti al Teatro Comunale di Bolzano in occasione del Musical “I Feel Love” in omaggio alle musiche di Giorgio Moroder.

Ulteriori informazioni e una mappa della città con le diverse location di BAW sono a disposizione sul sito bolzanoartweeks.com