MILANO – Any Questions? è la collettiva tutta al femminile che riflette su alcuni temi come l’emancipazione e i diritti delle donne. Curata da Isabella Tupone e Francesco Mancini, l’esposizione presenta venti opere, in gran parte inedite, firmate da cinque artiste: Chiara Baima Poma, Irene Balia, Loredana Galante, Laura Giardino e Sarah Ledda.
Any Questions? omaggio alla forza femminile
Il titolo della mostra, Any Questions?, richiama la celebre frase finale del romanzo di Margaret Atwood, “Il racconto dell’Ancella“, diventato simbolo di emancipazione femminile. L’opera letteraria, ambientata in un mondo distopico, affronta temi cruciali come la sottomissione delle donne e la perdita dei diritti, offrendo spunti di riflessione sulla solidarietà femminile e sulle dinamiche patriarcali.
Le visioni delle artiste
Le cinque artiste coinvolte, ognuna con la propria formazione e cifra stilistica, offrono una varietà di prospettive su questi temi universali.
Chiara Baima Poma (Cuorgnè, 1990), con la sua tecnica pittorica che richiama l’arte medievale e rinascimentale, esplora il connubio tra passato e presente, realtà e sogno, attraverso opere che esaltano una bellezza fuori dagli schemi attraverso il contrasto tra la bidimensionalità del supporto e la fisicità dei corpi accompagnata spesso da uno sguardo a tratti malinconico.
Irene Balia (Iglesias, 1985), ispirandosi a tradizioni e avvenimenti quotidiani, racconta storie di forza e resilienza femminile, come nel suo dipinto “La fumigazione”, che evoca un antico rituale sardo di liberazione dalla paura.
Loredana Galante (Genova, 1970) , con i suoi delicati ricami, trasforma la pratica tradizionalmente femminile in un potente strumento di denuncia contro le restrizioni imposte alle donne come la negazione dell’esposizione del corpo, la costrizione quasi costante a coprirsi, il non poter parlare liberamente della sessualità per non essere giudicate “poco eleganti”, rivendicando il diritto alla libertà di espressione e di mostrarsi per quello che sono.
Laura Giardino (Milano,1976), attraverso un arco temporale che abbraccia diversi anni di produzione artistica, riflette sull’universalità dell’esperienza femminile nel contesto contemporaneo, concentrandosi sulla libertà e sulla difesa incondizionata dei diritti delle donne.
Sarah Ledda (Aosta, 1970), attingendo all’immaginario cinematografico holliwoodiano, reinventa icone femminili del passato, ribaltando gli stereotipi di genere e celebrando la forza e l’unicità delle donne che sfidano le convenzioni sociali, come Pippi Calzelunghe o la Judy Garland-Dorothy del Mago di Oz, o – ancora – la Audrey Hepburn-Holly Golightly di Colazione da Tiffany.
Vademecum
Any Questions?
A cura di Isabella Tupone e Francesco Mancini
Galleria Area\B, Via Passo Buole 3, Milano
5 marzo – 10 maggio 20244
Opening martedì 5 marzo, ore 18.30
Orari lun – gio, ore 10-18; ven, ore 10-17. Sabato su appuntamento.
Ingresso libero
Info al pubblico galleria@areab.org | +39 02.58316316 | whatsapp 334.6847606 www.areab.org