La trentaduesima edizione della principale fiera italiana d’arte contemporanea adotta la complessità come linguaggio, tra pensiero sistemico e ridefinizione curatoriale
TORINO – Artissima 2025 sceglie il pensiero sistemico per mettere in discussione l’identità della fiera d’arte. Dal 31 ottobre al 2 novembre, gli spazi dell’Oval di Torino accoglieranno una nuova edizione costruita come piattaforma riflessiva e collettiva. A guidare l’impianto teorico è Manuale operativo per Nave Spaziale Terra, testo del 1969 di Buckminster Fuller che invita a ripensare la coabitazione planetaria come gesto consapevole, cooperativo, orientato alla sopravvivenza condivisa.
Una fiera pensata come dispositivo collettivo
L’immagine della fiera come “manuale operativo” non riguarda la funzione illustrativa del tema, ma un impianto metodologico che attraversa linguaggi, formati e prospettive. L’arte diventa un’interfaccia per leggere le trasformazioni globali e le sue comunità – artisti, curatori, collezionisti, visitatori – vengono interpellate come agenti partecipativi. Luigi Fassi, alla direzione per il quarto anno, propone una visione che valorizza l’arte come forma di pensiero olistico, capace di navigare la complessità del presente senza riduzioni specialistiche.

Sezioni curate, genealogie artistiche e visioni emergenti
Tre le sezioni curate che definiscono l’ossatura critica di Artissima:
- Present Future, dedicata ai talenti emergenti, a cura di Léon Kruijswijk e Joel Valabrega
- Back to the Future, che esplora autori attivi tra gli anni ’40 e ’90 del Novecento, con Jacopo Crivelli Visconti e Heike Munder
- Disegni, curata da Irina Zucca Alessandrelli, mette in risalto l’autonomia espressiva dell’opera su carta
A queste si affiancano le quattro sezioni storiche:
- Main Section
- Monologue/Dialogue
- New Entries
- Art Spaces & Editions
Il comitato di selezione 2025, già composto da Paola Capata (galleria Monitor, Roma, Lisbona e Pereto), Philippe Charpentier (galleria mor charpentier, Parigi e Bogotá), Guido Costa (galleria Guido Costa Projects, Torino), Antoine Levi (galleria Ciaccia Levi, Parigi e Milano), Elsa Ravazzolo Botner (galleria A Gentil Carioca, Rio de Janeiro e San Paolo) arricchirsi di due nuovi membri: Emanuel Layr (galleria Layr, Vienna) e Francesco Lecci (galleria Clima, Milano), si apre a nuovi sguardi con l’ingresso di Emanuel Layr e Francesco Lecci, ampliando orizzonti geografici e generazionali.

Forma e contenuto: una nuova immagine visiva per una fiera che cambia
La trasformazione coinvolge anche la comunicazione visiva. Il progetto coordinato da FIONDA, studio grafico torinese diretto da Roberto Maria Clemente, rielabora i loghi storici in elementi mobili, specchiati e decostruiti, trasformati in parentesi grafiche che contengono ed enfatizzano. Il rosa saturo, scelto come colore guida, rafforza il carattere sperimentale della fiera e imprime un nuovo tono alla sua identità pubblica.
Artissima costruisce così un ecosistema in movimento, dove la riflessione si distribuisce tra visioni curatoriali e pratiche artistiche, dispositivi visivi e strategie spaziali. La fiera d’arte contemporanea più longeva d’Italia si riposiziona criticamente, rifiutando tanto la neutralità quanto la retorica celebrativa.
Vademecum
ARTISSIMA – Internazionale d’Arte Contemporanea
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#artissima #artissima2025
Oval, Lingotto Fiere Torino
30 ottobre 2025 | Preview
31 ottobre – 2 novembre 2025 | Apertura al pubblico