FIRENZE – Apre il 16 ottobre “Botticelli and Renaissance Florence”, la mostra realizzata dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze in collaborazione con il Minneapolis Institute of Art (Usa), curata da Cecilia Frosinini e Rachel McGarry.
L’esposizione esplora il rapporto tra Botticelli e l’arte del Rinascimento fiorentino con l’antichità classica.
Tra gli accostamenti un’urna romana del Museo di Minneapolis posta accanto a un disegno di Filippino Lippi ispirato a motivi antichi; il fauno ellenistico da cui è ripreso il torso del centauro nella grande tela di Botticelli con Pallade e il centauro degli Uffizi, appesa a pochi centimetri di distanza; l’Allegoria della Fertilità di Luca Signorelli, sempre dagli Uffizi, accostata al gruppo marmoreo dei Tre satiri che lottano con un serpente, proveniente dalla raccolta di Lorenzo il Magnifico e concesso in prestito da una collezione privata di Chicago; pannelli da un forziere nuziale del museo fiorentino raffiguranti Storie di Ester e Assuero, collocati vicini a un busto di San Giovanni Battista di Benedetto da Rovezzano, che riecheggia le statue raffigurate nelle tavole.
“La mostra – secondo il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – non solo è una rivelazione per il pubblico americano, ma si caratterizza anche per l’altissimo livello scientifico. Grazie ai contributi degli archeologi e degli storici dell’arte coinvolti, nonché dell’Opificio delle Pietre Dure, è stato possibile riconsiderare ogni opera e giungere a nuove identificazioni e attribuzioni su dipinti e sculture anche molto celebri”. “Forse uno degli accostamenti più emozionanti e rivelatori – ha continuato Schmidt – è quello tra l’Allegoria della Fertilità di Luca Signorelli e il gruppo marmoreo con Tre satiri che lottano con un serpente, proveniente dalla collezione di antichità di Lorenzo il Magnifico, dispersa alla fine del Quattrocento. L’opera, che si trovava nell’Ottocento in una collezione austriaca ed è ricomparsa sul mercato alcuni anni fa, è stata acquistata da un privato di Chicago. Accanto ad essa, il monocromo di Luca Signorelli assume un nuovo significato e spiega in un colpo d’occhio tutto il complesso argomento della relazione tra Rinascimento e Antichità”.
Molte tra le opere esposte sono di artisti attivi all’epoca di Botticelli, o di Botticelli e bottega, e raccontano le modalità operative e il ricco tessuto figurativo di quei decenni.
Dunque, dopo anni difficilissimi, che hanno visto Minneapolis al centro di una rivolta epocale per la giustizia sociale e dopo le sofferenze causate dal Covid, questa mostra acquista un significato particolarmente profondo, e suona come un augurio di ripresa.
“Dopo il lungo periodo in cui la pandemia ha limitato la natura della collaborazione curatoriale internazionale – ha affermato la presidente del Minneapolis Institute of Art, Katie Luber – l’opportunità di portare a Minneapolis opere d’arte meravigliose dagli Uffizi è a dir poco incredibile. Quale momento migliore di questo autunno per esaminare Botticelli e il Rinascimento fiorentino, mentre cerchiamo la rinascita della cultura, dell’arte e della connessione”.
La mostra, aperta fino all‘8 gennaio 2023, è accompagnata da un catalogo contenente i contributi dei maggiori studiosi dell’argomento, italiani e stranieri. Il volume include studi socio-economici sulle botteghe degli artisti, sul ruolo del teatro e delle feste cittadine nell’iconografia dell’Adorazione dei Magi, sui ritratti e una revisione dell’attività di Botticelli basata su fonti e documenti riconsiderati in una nuova luce.