FIRENZE – Musei e luoghi di cultura pieni, anche a Ferragosto, con numeri che tornano ai livelli del 2019, se non addirittura superiori in alcuni casi. Tuttavia ciò che si riscontra è una grande carenza di personale.
A lanciare l’allarme è stato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, in una intervista all’ANSA.
Le Gallerie degli Uffizi sono sicuramente tra i musei più frequentati, tanto da raggiungere il primato di museo più visitato in Italia nel 2021. Ma anche quest’anno i numeri sono rassicuranti e parlano chiaro. Nel solo mese di luglio sono stati 427.856 i visitatori e nel weekend di Ferragosto sono state 43 mila persone in visita al Giardino di Boboli, il solo aperto dell’intero complesso.
Eppure fa notare Schmidt il personale è davvero “ridotto all’osso”, una questione rimasta irrisolta anche con la riforma Franceschini e che sarà una sfida decisiva per il prossimo governo. Perché, come sottolinea il Direttore degli Uffizi, o si interviene trovando una soluzione oppure “chiudiamo tutti, anche i più grandi”. Un grosso problema – spiega Schmidt – è rappresentato dall’invecchiamento del personale. Alle Gallerie degli Uffizi “dal 2013 al 2022 sono andati in pensione 166 addetti a fronte di 34 nuovi ingressi totali (un numero che tiene conto dei 15 vigilanti vincitori di concorso che arriveranno a Firenze a settembre). Il bilancio in negativo è quindi di 132 unità, delle quali 67 nel settore della vigilanza”.
Si tratta di una carenza che riguarda anche altri musei e luoghi di cultura che non riescono, per questo motivo, a garantire continuità nelle aperture o sono costretti ad accogliere i visitatori per sole mezze giornate.
Su questo “chi ci governerà’ dopo il 25 settembre dovrà riflettere” – insiste dunque Schmidt.
All’appello del direttore degli Uffizi ha risposto Massimo Osanna, direttore generale dei musei del MiC, che sempre all’ANSA replica: “E’ vero che i musei italiani si devono confrontare da molto tempo con una drammatica e diffusa carenza di personale, ma è vero anche che stiamo ponendo riparo”. Osanna rammenta, infatti, che a settembre prenderanno servizio 1053 nuovi addetti alla vigilanza, mentre a dicembre ci saranno altre 400 assunzioni e 1053 sono previste per il 2023. Un totale, quindi, di 2.500 persone assunte in un biennio che, a suo dire, dovrebbero andare a colmare le attuali carenze.
Riguardo ai tagli effettuati sulla pianta organica, Osanna sottolinea, infine, che a breve arriverà un decreto del Ministero con il quale si cerca di mettere in atto “una delicata opera di razionalizzazione delle risorse, contemperando gli interessi dei grandi e dei piccoli attrattori”. “La nostra azione – aggiunge – è stata ispirata da criteri di razionalizzazione e messa a punto di una struttura vasta e molto ramificata sul territorio, dovendo guardare al sistema museale nazionale nel suo complesso“.