ENNA – Il 18 settembre 2024, presso il Museo Archeologico Regionale di Centuripe, è stata esposta per la prima volta in Sicilia l’epigrafe che documenta il gemellaggio più antico al mondo, quello tra le città di Centuripe (Enna) e Lanuvio (Roma). L’iscrizione, risalente a oltre duemila anni fa, rappresenta un raro e prezioso documento storico che testimonia il legame di parentela tra queste due antiche comunità.
La scoperta dell’epigrafe
L’epigrafe fu scoperta nel 1962 in contrada Acqua Amara, a Centuripe, dal signor Mario Mazzurco. Successivamente, il reperto fu sottoposto all’attenzione del professor Giacomo Manganaro, epigrafista di fama internazionale, che ne comprese l’enorme valore storico. L’iscrizione, incisa su una stele di pietra calcarea in dialetto dorico, datata tra il II e il I secolo a.C., racconta la missione diplomatica di tre ambasciatori centuripini a Roma e Lanuvio, con l’obiettivo di rinnovare gli antichi vincoli che univano le due città.
Secondo il contenuto dell’epigrafe, i centuripini portarono a Lanuvio i documenti che comprovavano la loro parentela tra le due popolazioni. Questo legame fu ufficialmente convalidato dal Senato di Lanuvio, che emanò un decreto a conferma dei remoti vincoli fra le due comunità. Il decreto fu inciso su due stele: una in latino, per essere esposta a Lanuvio, e l’altra in dialetto dorico, per essere collocata a Centuripe.
Secondo Luca Attenni, archeologo e direttore dei Musei di Lanuvio, le motivazioni della missione diplomatica dei tre centuripini erano principalmente politiche. L’iscrizione, databile al I secolo a.C., risale a un periodo in cui Lanuvio, grazie al console romano Licinio Murena, godeva di una significativa influenza politica. I centuripini si recarono a Roma e Lanuvio con l’intento di ottenere la cittadinanza romana, che avrebbe comportato l’esenzione dai tributi. Per raggiungere questo obiettivo, fecero appello ai vincoli di parentela che legavano le due comunità.
Un importante gemellaggio storico
Il gemellaggio tra Centuripe e Lanuvio ha radici profonde, che affondano nella tradizione secondo cui i Siculi, popolo originario del Lazio, all’arrivo di altre popolazioni, migrarono in Sicilia alla fine del II millennio a.C., mentre il mitico fondatore di Lanuvio, Lanoios, sarebbe di origine centuripina, a conferma questo del legame etnico e culturale tra le due città.
Nel 1974, per la prima volta nella storia, viene celebrato il gemellaggio tra il sindaco di Centuripe, Ermanno Laudani, e quello di Lanuvio, Leonio Evangelista.
L’esposizione dell’epigrafe
L’epigrafe, dopo essere stata confiscata negli anni ‘90 e custodita nei depositi della Soprintendenza, è stata dissequestrata solo recentemente grazie agli sforzi dei sindaci Salvatore La Spina (Centuripe) e Andrea Volpi (Lanuvio). Dopo essere stata esposta a maggio 2024 a Lanuvio, è ora visibile a Centuripe fino al 9 gennaio 2025, nell’ambito della mostra Il rapporto tra Roma, gli Italici e la Sicilia.
L’esposizione è frutto di una importante collaborazione tra l’Assessore regionale Francesco Scarpinato, il Sindaco di Centuripe Salvatore La Spina, il Sindaco di Lanuvio Andrea Volpi, la Soprintendente di Catania Donatella Aprile, la responsabile dell’unità operativa archeologica Ida Buttitta e il funzionario direttivo archeologo Michela Ursino della Soprintendenza di Catania, il Nucleo Tutela del Patrimonio dei Carabinieri, il Direttore del Parco archeologico di Catania Giuseppe D’Urso, il funzionario direttivo archeologo del Parco archeologico di Catania Giulia Falco e il Direttore dei Musei di Lanuvio Luca Attenni.
Vademecum
Centuripe, Museo Archeologico Regionale
Il rapporto tra Roma, gli Italici e la Sicilia
18 settembre 2024 – 9 gennaio 2025