CREMONA – Dal 24 maggio al 2 giugno 2025, Cremona Contemporanea | Art Week torna con una terza edizione che ribadisce la solidità del suo impianto curatoriale e il suo ruolo nella scena italiana come piattaforma aperta per la sperimentazione artistica. Non un semplice evento espositivo, ma un dispositivo complesso che attiva la città nella sua totalità, trasformandola in una rete di relazioni tra spazio, memoria e linguaggi contemporanei.
Una rete di opere e luoghi
Il cuore della rassegna è un percorso diffuso che si sviluppa attraverso diciannove luoghi: dagli spazi storici istituzionali ai siti dismessi, dagli edifici religiosi alle vetrinette commerciali, ogni contesto architettonico viene risemantizzato da interventi artistici site-specific. Il progetto, curato da Rossella Farinotti, critica, giornalista e docente con una solida esperienza nella progettazione artistica in contesti pubblici, si fonda su una visione che rigetta l’idea di mostra come cornice e opta per una forma di architettura curatoriale relazionale, in cui l’opera attiva il luogo e viceversa.
I venti artisti invitati – diversi per generazione, medium e geografie di riferimento – propongono interventi capaci di dialogare criticamente con l’identità della città. I loro nomi compongono un orizzonte ampio e articolato:
Ludovica Anversa, Trisha Baga, Michaël Borremans, Arianna Carossa, Daniele Costa, Roberto Cuoghi, Olivia Erlanger, Irene Fenara, Stina Fors, Maximo Gonzalez, Emilia Kina, Giulia Maiorano, Edoardo Manzoni, Eva & Franco Mattes, Luca Monterastelli, Giovanni Oberti, Marta Pierobon, Andrea Romano, Vedovamazzei, Angharad Williams.

Dal linguaggio pittorico di Borremans alla scultura post-digitale di Monterastelli, dalla materialità perturbante di Cuoghi fino alle pratiche partecipative di Gonzalez, l’articolazione del programma artistico costruisce una costellazione di interrogativi visivi e concettuali.
Spazi inediti e luoghi consolidati
La mappa dell’edizione 2025 si arricchisce di due nuovi spazi inediti: la Chiesa di San Francesco – Ex Ospedale Maggiore, chiusa dagli anni ’70 e oggi parte di un progetto di rigenerazione urbana, e la Cripta del Camposanto dei Canonici, custode di preziosi mosaici dell’XI secolo. Il dialogo tra arte e contesto storico non è mai illustrativo o retorico, ma si costruisce per tensioni, stratificazioni, discontinuità.
A questi si aggiungono luoghi ormai consolidati all’interno del progetto come il Battistero di San Giovanni Battista, Palazzo del Comune, il Museo Archeologico San Lorenzo, Palazzo Zaccaria Pallavicino, Chiesa del Foppone, Cinema Teatro Filo, Palazzo Fodri, Palazzo Vidoni, Palazzo Affaitati e Palazzo Raimondi. Anche ambienti apparentemente marginali come la storica Pasticceria Lanfranchi, il Palazzo della Carità o i cartelloni pubblicitari di Via Mantova diventano attivatori di nuove narrazioni artistiche.
Faville: micro-progetti per un ecosistema culturale
Tra le articolazioni più significative della manifestazione vi è Faville, un programma che propone format sperimentali nati da pratiche autonome e collettive. Spiccano:
- la mostra collettiva di giovani artisti presso PQV Fine Art, curata dal duo VENERDISABATO con la supervisione di Simeone Crispino;
- Bar Cremona, ciclo di talk informali ideati da Giorgio Galotti all’interno della Pasticceria Lanfranchi;
- Brigantia, progetto curatoriale ed editoriale di Annika Pettini, che per l’occasione si apre a un dialogo con le opere di Simona Pavoni a partire da un testo inedito.
- Herenzia, progetto partecipativo di Maximo Gonzalez e Iván Buenader, che porterà alla realizzazione di un’installazione collettiva composta da piatti donati dal pubblico.
Una città come infrastruttura culturale
L’edizione 2025 punta a un coinvolgimento più esteso del territorio e delle istituzioni, sia a livello cittadino sia extraurbano. L’arte diventa così strumento di attivazione sociale e rigenerazione simbolica, andando oltre i confini tradizionali degli spazi espositivi. Il programma di eventi collaterali – tra performance, proiezioni, talk e presentazioni editoriali – non funge da semplice corredo, ma rafforza l’idea di un ecosistema artistico complesso e accessibile.
Vademecum
Cremona Contemporanea | Art Week 2025
con la direzione artistica di Rossella Farinotti
24 maggio – 2 giugno 2025