BOLOGNA – Durante l’inaugurazione della mostra Ai Weiwei. Who am I? a Palazzo Fava a Bologna, Vaclav Pisvejc ha distrutto un’opera del celebre artista cinese. Si tratta della scultura Porcelaine Cube del 2009, un cubo di porcellana di 120 cm per lato, posto nell’atrio del Palazzp. Pisvejc è stato immediatamente fermato dalla sicurezza e arrestato con l’accusa di distruzione di beni culturali, reato regolato dall’articolo 518 del codice penale italiano.
Pisvejc non è nuovo a gesti di questo tipo: in passato aveva aggredito l’artista Marina Abramovic, imbrattato l’opera Big Clay di Urs Fischer e si era reso protagonista di altre azioni clamorose, come bruciare il drappo nero sul David in Piazza della Signoria, episodio che gli costò sei mesi di carcere.
La mostra bolognese di Ai Weiwei
L’opera di Ai Weiwei distrutta è parte della mostra che segna la prima personale dell’artista a Bologna. Intitolata Ai Weiwei. Who am I?, aperta al pubblico dal dal 21 settembre al 4 maggio 2025, l’esposizione, curata da Arturo Galansino, presenta oltre 50 opere tra sculture, installazioni, video e fotografie che riflettono su temi universali come la libertà di espressione, i diritti umani, la memoria storica e le migrazioni. Ai Weiwei, noto per le sue posizioni critiche nei confronti del governo cinese e per l’attivismo a favore dei diritti civili, utilizza la sua arte per porre domande cruciali sul presente e sul passato.
Tra le opere esposte vi sono il trittico fotografico Dropping a Han Dynasty Urn, simbolo della distruzione della memoria storica, e Forever Bicycles, una riflessione sui cambiamenti sociali della Cina. La mostra si snoda attraverso le sale monumentali di Palazzo Fava, dove opere della tradizione occidentale, reinterpretate dall’artista, si affiancano a sculture e installazioni ispirate alla cultura cinese. Tra queste, spiccano gli aquiloni del Classic of Mountains and Seas, creature mitologiche realizzate in bambù e seta, e l’installazione White Stones Axes, composta da centinaia di asce neolitiche che richiamano il progresso della civiltà.
«Attraverso la sua arte – spiega il curatore Arturo Galansino – Ai Weiwei ci incoraggia a guardare il mondo tenendo gli occhi aperti e a non accettare passivamente la realtà che viviamo, trasformando l’esperienza artistica in un potente strumento di cambiamento e consapevolezza. L’impegno e la costante ricerca della verità, che l’hanno portato ad essere un attivista e perseguitato politico e a parlare ad una platea molto più ampia del ristretto mondo dell’arte contemporanea, combinati alla sua vasta gamma espressiva messa al servizio di idee coraggiose e provocatorie, fanno di Ai Weiwei uno degli artisti più influenti del nostro tempo. In un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo, il suo lavoro e il suo messaggio continuano a sfidare e ispirare il pubblico, ribadendo l’importanza della creatività e del pensiero critico».
La mostra è prodotta da Fondazione Carisbo nell’ambito del progetto culturale Genus Bononiae e realizzata da Opera Laboratori con il supporto di Galleria Continua.
L’esposizione è il primoatto di un progetto quadriennale che vedrà Fondazione Carisbo e Opera Laboratori collaborare nella valorizzazione e promozione del patrimonio artistico e culturale bolognese, custodito nei musei di Genus Bononiae.
La mostra è arricchita da un catalogo e una linea di merchandising dedicata, creati dalla casa editrice Sillabe.
Vademecum
Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni
Orari:
Martedì – domenica ore 10:00-19:00 (ultimo ingresso ore 18:00)
Festività/aperture straordinarie:
4 ottobre (San Petronio): ore 10:00-19:00
1° novembre: ore 10:00-19:00
8-24-25-26-31 dicembre: ore 10:00-19:00
1 e 6 gennaio: ore 10:00-19:00
25 aprile: ore 10:00-19:00
1° maggio: ore 10:00-19:00
Biglietti:
Intero 14€
Ridotto 10€
Ridotto speciale 7€
Info e prenotazioni:
+39 055 29 89 818 – prenotazioni@operalaboratori.com