NAPOLI – Il Parco Archeologico di Ercolano si apre a una nuova fase con l’inaugurazione di due domus restaurate e l’introduzione di strumenti digitali all’avanguardia. Alla presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli e del Viceministro degli Affari Esteri Edmondo Cirielli, il sito archeologico celebra la conclusione della prima fase del Progetto Domus, che ha restituito alla fruizione pubblica due delle più affascinanti residenze dell’antica città: la Casa del Colonnato Tuscanico e la Casa del Sacello di Legno. Un evento che segna non solo il ritorno alla luce di straordinari ambienti domestici dopo oltre venticinque anni, ma anche l’inizio di una nuova modalità di esplorazione del sito, resa possibile da un’App innovativa.
Un patrimonio riscoperto: le domus restaurate
La Casa del Colonnato Tuscanico e la Casa del Sacello di Legno sono due delle residenze meglio conservate di Ercolano e racchiudono riferimenti diretti alla mitologia e alla storia della città. La prima è caratterizzata da un affresco che raffigura il sacrificio di fondazione compiuto da Ercole, mentre la seconda deve il suo nome alla statuetta dell’eroe trovata nel larario. Il complesso intervento di restauro ha permesso di consolidare le strutture e restituire ai visitatori spazi che presentano uno spaccato autentico della vita quotidiana in età romana.

Tecnologia e patrimonio: il futuro della visita a Ercolano
L’accessibilità del sito si arricchisce ulteriormente grazie al lancio dell’App Ercolano Digitale, disponibile in nove lingue e scaricabile gratuitamente. Integrata con il nuovo portale istituzionale del Parco, l’app sfrutta le connessioni Wi-Fi e Li-Fi per fornire ai visitatori contenuti multimediali geolocalizzati, permettendo di personalizzare il proprio percorso di visita. Grazie a una rete di beacon Bluetooth distribuiti nell’area archeologica, il sistema offre informazioni contestuali basate sulla posizione dell’utente, garantendo un’esperienza immersiva e interattiva.
Un progetto di lungo termine
L’apertura delle domus rappresenta un tassello di un più ampio piano di valorizzazione, sostenuto dal Packard Humanities Institute, che da ventiquattro anni collabora con il Parco Archeologico di Ercolano. L’accordo siglato nel luglio 2024 prevede un investimento di 45 milioni di euro per la costruzione di nuovi depositi, laboratori e uffici, oltre alla ripresa degli scavi archeologici su vasta scala nell’area est della città antica. Un passo avanti significativo che riporta Ercolano sotto i riflettori della ricerca internazionale.
Un sito in costante evoluzione
Il Direttore del Parco, Francesco Sirano, ha sottolineato come il progetto si inserisca in una visione strategica che integra tutela, innovazione e accessibilità. “Il nostro obiettivo è rendere Ercolano un luogo in cui la storia dialoga con la tecnologia, offrendo ai visitatori un’esperienza senza precedenti. La sfida del restauro è stata quella di bilanciare le esigenze di conservazione con una presentazione che restituisse la vivacità e la raffinatezza degli ambienti originari”.
Oltre alla riapertura delle domus, sono stati avviati i lavori alle Terme Suburbane, è stata restaurata la Stanza del Custode del Sacello degli Augustali e sono in corso interventi di manutenzione su scala urbana, nell’ottica di un approccio multidisciplinare che valorizza il sito come parte integrante del tessuto culturale contemporaneo.
L’architetto Jane Thompson, manager del partenariato pubblico-privato con la Packard Humanities Institute, ha evidenziato l’importanza del progetto: “Oggi celebriamo il successo di un lungo percorso, ma guardiamo anche al futuro. La realizzazione di nuovi spazi di servizio consentirà di ampliare l’area di scavo e di migliorare l’integrazione tra il sito archeologico e la città moderna”.
“A un quarto di secolo dalla loro chiusura, le dimore della Casa del Colonnato Tuscanico e della Casa del Sacello di Legno riaprono i battenti, restaurate con sapiente maestria, segnando il compimento della prima fase del Progetto Domus. L’ultraventennale alleanza con il Packard Humanities Institute si conferma feconda e lungimirante. Un sodalizio che proseguirà con un investimento di circa 45 milioni di euro, consentendo la ripresa degli scavi archeologici nel sito, lo studio e l’applicazione delle nuove tecnologie alla ricerca e alla fruizione del patrimonio, la costruzione di depositi e laboratori”, ha dichiarato il Ministro della Cultura Alessandro Giuli.