PARIGI – Un tesoro dimenticato, nascosto per oltre un secolo, è tornato alla luce nella Biblioteca Municipale di Besançon: 130 lettere, di cui 116 scambiate tra Gustave Courbet e la sua amante Mathilde Carly de Svazzema tra il 1872 e il 1873. Scoperte per caso dalla ricercatrice Agnès Barthelet, queste missive rivelano un lato intimo e scandaloso del maestro del realismo, già noto per opere provocatorie come L’origine del mondo (1866).
La scoperta risale al novembre 2023, quando Barthelet, esplorando una soffitta polverosa della Biblioteca Municipale, si è imbattuta in una pila di lettere ben ordinate. Il loro contenuto è stato presto autentificato da esperti come Henry Ferreira-Lopez. Conservate per decenni nel silenzio, le lettere furono probabilmente donate alla biblioteca agli inizi del Novecento dagli eredi del dottor Blondon, esecutore testamentario di Courbet, con la richiesta di mantenerle riservate a causa del loro carattere esplicitamente erotico.
La relazione tra Courbet e Mathilde
Le lettere restituiscono un ritratto vivido della relazione tra Courbet, all’epoca residente a Ornans, e Mathilde Carly de Svazzema, una donna dell’alta società parigina separata dal marito. Le missive, oltre a rivelare la passione carnale tra i due, sono anche una testimonianza della concezione moderna e complessa di Courbet riguardo alle relazioni tra uomo e donna.
Tra le frasi più esplicite, una lettera dell’8 febbraio 1873 recita: “Mia cara p*****a, pensaci, tu sai che ti adoro, sai che farei qualsiasi cosa in questo momento per mordere i tuoi peli d’oro, accarezzare i tuoi fianchi con la mia lingua e baciare il tuo ventre sporgente.” La risposta di Mathilde, altrettanto esplicita, conferma la reciproca intensità della loro passione.
Una mostra per svelare il lato intimo del maestro
La Biblioteca Municipale di Besançon organizzerà, dal 21 marzo al 21 settembre 2025, la mostra dal titolo “Courbet, les lettres cachées. Histoire d’un trésor retrouvé” . L’esposizione presenterà una selezione delle lettere originali insieme a materiali digitalizzati, accessibili online sul sito del patrimonio culturale di Besançon, Mémoire vive.
L’obiettivo non è solo quello di svelare un aspetto poco noto della vita del pittore, ma anche di approfondire la comprensione del suo carattere e delle sue concezioni artistiche. Come ha sottolineato il sindaco di Besançon, Anne Vignot: “Queste lettere ci offrono uno sguardo intimo e affascinante su Courbet, aiutandoci a capire meglio l’uomo dietro l’artista.”
Accompagnata da una pubblicazione critica curata dalla casa editrice Gallimard, questa scoperta arricchisce ulteriormente il corpus documentario legato a Gustave Courbet. Le lettere sono un esempio esplicito della sua audacia, ma anche un prezioso strumento per comprendere la sua psicologia durante una fase complessa della sua vita, segnata dall’esilio e dall’isolamento.