ROMA – Inaugura il 3 novembre 2021, alla Cappella Orsini di Roma, “I canti di Eurasia”, un insolito percorso espositivo che attraverso circa 250 opere, intende creare l’illusione di un viaggio tra Oriente e Occidente, raccontandone le tradizioni musicali, teatrali, coreutiche, della liuteria e del costume. A rendere la narrazione più coinvolgente è l’allestimento che rimanda e rievoca i musei di fine ottocento quando i grandi viaggiatori esploravano terre considerate leggendarie.
Sculture, bassorilievi, strumenti musicali, costumi, maschere, manoscritti sono stati quindi disposti secondo un criterio di viaggio, conducendo il visitatore dall’Oceano Pacifico fino al Mediterraneo, attraverso la musica, che diventa il comune denominatore tra i Papua della Nuova Guinea e i pastori dell’Etna.

Un percorso che prende il via dalla Venere Paleolitica del secondo millennio a.C., affiancata da una scultura lignea di antenata dei Naga (India Myanmar), a cui fa seguito un bassorilievo in scisto dell’arte el Gandhara (primo secolo d.C.). Il visitatore viene dunque invitato a un immediato confronto con le culture Sepik della Nuova Guinea e con testimonianze significative della tradizione giapponese.
Segue un parallelo tra le Culture himalayane (rappresentate da una collezione di statue di bronzo dorato a tema musicale e altre particolarità) e cinesi (rappresentate da porcellane e strumenti musicali rari), quelle indocinesi e indonesiane (rappresentate da maschere cerimoniali e statue in bronzo a tema musicale).
Avvicinandoci verso Occidente un’ampia rappresentanza di testimonianze del sub continente indiano (con vari elementi di un antico carro rituale indù) si contrappone con le culture dell’Asia centrale (strumenti musicali, ceramiche e costumi) di Pakistan, Afghanistan, Iran e Turchia che ricongiunge il mondo balcanico e il Mediterraneo (strumenti musicali, ceramiche, sculture e tessuti).
L’esperienza immersiva di viaggio viene ulteriormente implementata da un’App, realizzata dalla società Shazarch, che permetterà al visitatore di vedere gli strumenti animarsi e sentirli suonare.
Vademecum
Un progetto curato da Roberto Lucifero, da un’idea di Paolo Palomba
3 novembre 2021- 30 marzo 2022
Cappella Orsini lab
Via di Grottapinta 21, adiacenze Campo de Fiori, Roma
Progetto realizzato
In collaborazione con la cattedra di Etnomusicologia dell’Università La Sapienza
Libro catalogo edito da La Lepre nella collana Le strenne della Lepre
Orari
Tutti i giorni dalle 14 alle 19
Biglietto di ingresso Euro 5