ROMA – In occasione del centenario dalla nascita di Mario Giacomelli (1925-2000), uno dei più importanti fotografi italiani del Novecento, prende il via un ambizioso programma di celebrazioni. Senigallia, città natale dell’artista, ospita il primo evento di questo percorso commemorativo: la mostra La Camera Oscura di Giacomelli, a cura di Katiuscia Biondi Giacomelli, aperta il 13 dicembre 2024 e visitabile fino al 6 aprile 2025 nello storico Palazzo del Duca. Un omaggio intenso e poetico a un maestro che ha saputo trasformare il linguaggio fotografico in una straordinaria forma d’arte.
La poetica di Mario Giacomelli
La mostra apre con l’installazione multimediale Sotto la pelle del reale, che restituisce il flusso creativo dell’artista attraverso immagini in movimento, frammenti scritti e la sua stessa voce, tratta da un’intervista del 2000. Questa apertura simbolica introduce all’approccio di Giacomelli, che utilizzava la fotografia per esplorare non solo la realtà, ma anche l’interiorità umana. La luce e l’oscurità, elementi essenziali del suo lavoro, diventano metafore potenti della sua visione, in una continua oscillazione tra l’immenso e l’intimo.
La camera oscura
Fulcro della mostra è la camera oscura, spazio fisico e simbolico in cui Giacomelli dava forma alle sue visioni. Oltre a circa 100 fotografie originali, tra vintage e stampe d’epoca, l’esposizione presenta oggetti e strumenti del suo lavoro, come la macchina fotografica Kobell, provini di stampa e appunti manoscritti. Questi elementi permettono di entrare nel laboratorio creativo dell’artista e di comprendere il processo che trasformava il reale in immagini poetiche e universali.
Un’attenzione particolare è riservata al legame tra fotografia e poesia. Opere come Io non ho mani che mi accarezzino il volto e Spoon River Anthology testimoniano come l’arte di Giacomelli fosse profondamente ispirata da testi letterari e poetici, capaci di amplificare il potere evocativo delle sue immagini.
Arte e intimità
Il percorso espositivo si sviluppa in otto sale tematiche che tracciano i temi centrali della poetica giacomelliana: il rapporto tra memoria e materia, la luce come simbolo di rivelazione e la rappresentazione antropomorfizzata dei paesaggi. Come frammenti di un discorso universale che esplora l’essenza dell’umanità, le sue opere intrecciano autobiografia e dimensione collettiva.
Tra i materiali esposti, emerge anche il progetto editoriale Nella camera oscura di Mario Giacomelli. L’antro dello sciamano, curato da Guido Harari. Questo lavoro, realizzato in collaborazione con l’Archivio Mario Giacomelli, restituisce la magia dello spazio creativo dell’artista, descritto come un luogo di riti e trasformazioni.
La Camera Oscura di Giacomelli è solo l’inizio di un vasto programma di eventi che culminerà nel 2027. Dopo la mostra di Senigallia, le celebrazioni proseguiranno con due grandi esposizioni: al Palazzo delle Esposizioni di Roma (17 aprile – 1° settembre 2025) e al Palazzo Reale di Milano (24 maggio – 21 settembre 2025).
Mario Giacomelli: “l’uomo nuovo della fotografia”
Nato a Senigallia nel 1925, rimase profondamente legato alla sua città natale, dove fondò la Tipografia Marchigiana nel 1950. Iniziò a fotografare nel 1953 sotto la guida di Giuseppe Cavalli, che riconobbe il talento innovativo di Giacomelli, capace di superare il neorealismo con un linguaggio espressivo e personale. Definito “l’uomo nuovo della fotografia” da Paolo Monti nel 1955, il suo stile, caratterizzato da contrasti materici e un “realismo magico”, influenzò profondamente la fotografia italiana e internazionale.
Nel 1964 fu l’unico italiano selezionato per The Photographer’s Eye al MOMA di New York, entrando nella collezione permanente del museo. La sua serie A Silvia trovò spazio alla George Eastman House, dove espose in una personale nel 1968. Giacomelli partecipò alla Biennale di Venezia nel 1978 e ottenne una consacrazione definitiva in Italia con la retrospettiva dello CSAC di Parma nel 1980. Attivo fino alla fine, continuò a sperimentare fino alla sua morte nel 2000, lasciando un’eredità indelebile nella storia della fotografia.
Vademecum
La camera oscura di Giacomelli
a cura di Katiuscia Biondi Giacomelli
Senigallia, Palazzo del Duca
13 dicembre 2024 – 6 aprile 2025
Inaugurazione
venerdì 13 dicembre 2024 ore 18,00
Sala Conferenze di Palazzetto Baviera
Info e prenotazioni
T. 366 – 679.79.42
circuitomuseale@comune.senigallia.an.it
Biglietteria elettronica www.liveticket.it
Orari
da giovedì a domenica dalle 15 alle 20
Biglietti
Ingresso intero €. 8,00 – cittadini di età superiore ai 25 anni; ingresso agevolato €. 4,00 – cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni e ai docenti delle scuole statali con incarico a tempo indeterminato Ingresso ridotto €. 6,00 – soci FAI, Touring, Coop Alleanza 3.0, Archeoclub d’Italia, Pro Loco, CNA, AVIS Senigallia, Associazione Albanostra – Cassa Mutua G. Leopardi, e possessori del biglietto di ingresso alla Rocca Roveresca o al Museo Archeologico Statale di Arcevia, special card per soci BCC Fano, turisti ospiti delle strutture alberghiere di Senigallia muniti di apposito riconoscimento Gratuito per tutti i cittadini appartenenti all’Unione Europea, di età inferiore a 18 anni e per gli iscritti alla Libera Università per Adulti di Senigallia e nei casi previsti dal D.M. 11 dicembre 1997, n. 507 e ss.mm.ii. Esibendo il biglietto di ingresso alla Rocca Roveresca di Senigallia si avrà diritto a un biglietto ridotto per la mostra. Sono disponibili biglietti cumulativi con le altre mostre presenti.
Esibendo il biglietto di ingresso alla Rocca Roveresca di Senigallia si avrà diritto a un biglietto ridotto per la mostra. Sono disponibili biglietti cumulativi con le altre mostre presenti.