Nel Wadi Rum, una delle aree più suggestive e impervie della Giordania, sono stati identificati cartigli con il nome di Ramses III. Si tratta della prima testimonianza certa della presenza egiziana in questo territorio, un elemento che amplia la conoscenza delle rotte commerciali e delle strategie politiche messe in atto durante il regno della XX dinastia.
L’iscrizione, databile alla prima metà del XII secolo a.C., testimonia un’espansione mirata verso aree cruciali per l’approvvigionamento di rame e incenso, risorse vitali per l’economia egiziana dell’epoca. In un periodo segnato da profonde instabilità, il controllo delle vie carovaniere rappresentava una necessità strategica per consolidare il potere e la sicurezza interna.
Il Wadi Rum crocevia delle grandi rotte commerciali
Il Wadi Rum, con la sua posizione a ridosso delle principali direttrici che collegavano l’Egitto al Levante e alla penisola arabica, si conferma dunque come un nodo fondamentale delle reti commerciali antiche. La presenza di un cartiglio reale suggerisce non solo un interesse economico, ma anche la volontà di affermare un controllo diretto o una protezione simbolica su queste vie di comunicazione.
Secondo Ali Manaser, archeologo coinvolto nella documentazione della scoperta, l’incisione dimostra che la sfera di influenza di Ramses III si estendeva ben oltre il delta del Nilo, raggiungendo territori strategici per il commercio di beni preziosi. Il ritrovamento, ufficialmente riconosciuto dal Ministero del Turismo e delle Antichità della Giordania, sarà ora al centro di nuove indagini archeologiche, con il coinvolgimento dell’egittologo Zahi Hawass.
La scoperta nel contesto delle esplorazioni recenti
I cartigli del Wadi Rum si aggiungono ad altre scoperte compiute negli ultimi anni, come quelle di Tayma in Arabia Saudita e Themilat Radadi in Israele, confermando un quadro in cui l’Egitto non si chiudeva entro i propri confini ma proiettava la sua presenza lungo rotte fondamentali per l’approvvigionamento di risorse. Aree come le miniere di rame del Negev e i centri carovanieri della penisola arabica erano quindi parte integrante della politica espansionistica e commerciale faraonica.
Questi dati contribuiscono a riconsiderare l’immagine dell’Egitto di Ramses III, non più solo come una potenza difensiva impegnata a respingere invasioni, ma anche come uno stato capace di mantenere un’attiva proiezione esterna attraverso il commercio e il controllo delle risorse strategiche.
Un tassello importante per comprendere il Vicino Oriente antico
La scoperta del cartiglio di Ramses III nel Wadi Rum conferma che, anche in una fase di instabilità, l’Egitto manteneva attivi i propri collegamenti commerciali e strategici con l’Asia e la penisola arabica. Un dato che amplia la comprensione delle dinamiche politiche ed economiche dell’antico Vicino Oriente.