PARIGI – Dopo oltre cinque anni dall’incendio che ne devastò il tetto e la guglia, Notre-Dame de Paris riapre al pubblico l’8 dicembre 2024, preceduta da una cerimonia inaugurale il giorno precedente.
La cerimonia inaugurale e la riapertura
Il 7 dicembre, una cerimonia presieduta dal presidente Emmanuel Macron segna ufficialmente la riapertura della cattedrale. L’evento è articolato in tre momenti: un discorso del presidente, una messa solenne e una serata culturale.
Presenti alla cerimonia circa 50 leader mondiali, tra cui il neo (e rieletto) Presidente degli Stati Uniti Donald Trump con Melania, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quello greco Ekateri’ni Sakellaropou’lou, il brasiliano Lula e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la premier italiana Giorgia Meloni. L’assenza di Papa Francesco, invitato ma impossibilitato a partecipare, non diminuisce l’impatto di un evento che intende segnare una rinascita per la cattedrale e per il suo ruolo nella cultura.
I numeri del restauro
I lavori di restauro di Notre-Dame sono costati oltre 700 milioni di euro, finanziati grazie a 340.000 donatori da tutto il mondo. Tra i principali contributori figurano famiglie e aziende francesi di spicco come Arnault (LVMH) e Bettencourt-Meyers (L’Oréal), che hanno donato centinaia di milioni di euro. Più di 2.000 artigiani hanno lavorato per 2.063 giorni, utilizzando tecniche tradizionali del XIII secolo per garantire la massima fedeltà storica. La guglia, ad esempio, è stata ricostruita con legno di quercia e rivestita in piombo, mentre le vetrate medievali sono state restaurate con metodi meticolosi.
L’incendio del 2019 ha riportato al centro del dibattito la figura di Eugène Viollet-le-Duc, il celebre architetto del XIX secolo responsabile della ricostruzione della guglia e di molti interventi sulla cattedrale. Inizialmente criticato per le sue “fantasie gotiche”, Viollet-le-Duc è stato rivalutato nel tempo come uno dei pionieri del restauro architettonico.
L’idea iniziale di Macron di ricostruire la guglia con un design contemporaneo è stata abbandonata dopo una forte opposizione pubblica. La guglia è stata, dunque, ricostruita secondo i piani originali di Viollet-le-Duc, utilizzando materiali storici come il piombo e il legno, sebbene questi siano stati criticati per i rischi legati alla sicurezza.
Tra tradizione e multimedialità
Oltre alla fedele ricostruzione, Notre-Dame è stata dotata di tecnologie moderne per migliorare l’esperienza dei visitatori e garantire la sicurezza. Un nuovo sistema di illuminazione a LED mette in risalto i dettagli architettonici, mentre un percorso multimediale racconta la storia millenaria della cattedrale. Inoltre, un avanzato sistema antincendio e sensori per il monitoraggio strutturale sono stati installati per prevenire futuri incidenti.
Un nuovo sistema per gestire le visite
Con la riapertura della cattedrale, la gestione dei visitatori ha richiesto un aggiornamento significativo. Prima dell’incendio del 2019, Notre-Dame accoglieva fino a 10mila persone al giorno, ma oggi, per garantire una migliore esperienza e rispettare i nuovi standard di sicurezza, la capacità è stata ridotta a un massimo di 2.500 visitatori alla volta.
Per facilitare l’organizzazione e ridurre i tempi di attesa, la diocesi ha introdotto un innovativo sistema di prenotazione online, sviluppato dalla società Mazedia di Nantes, specializzata nella digitalizzazione delle esperienze culturali. L’applicazione, chiamata “Notre-Dame de Paris“, è stata lanciata il 3 dicembre ed è disponibile gratuitamente su dispositivi Android e iOS. Attraverso questa piattaforma, i visitatori possono selezionare una fascia oraria, ma solo pochi giorni prima della visita, garantendo una rotazione fluida tra i turisti.
Nei primi giorni dal lancio, l’app è stata presa d’assalto: gli slot serali del weekend inaugurale sono stati rapidamente esauriti, a dimostrazione del grande interesse verso la cattedrale gotica restaurata. Tuttavia, nei primi mesi dopo la riapertura, l’accesso sarà limitato a visite individuali, mentre i gruppi organizzati potranno entrare solo a partire da metà 2025.
Questa soluzione, oltre a gestire l’affluenza, consente una maggiore comodità per chi desidera esplorare il capolavoro architettonico senza le lunghe code che caratterizzavano il passato. Per chi non prenota online, sarà comunque possibile accedere, ma i tempi di attesa all’ingresso potrebbero superare le due ore.